Cilento, nasce Obelix 2.0: sistema monitoraggio e cattura cinghiali contro danni agricoltura
di Paolo Abbate | BlogI cinghiali in Italia si sono moltiplicati in modo esponenziale, si potrebbe dire, dopo l’introduzione di una specie aliena dai Carpazi, più resistente e prolifica, al solo scopo di assecondare le associazioni venatorie. Sono così diventati troppi per quei territori che ancora vivono di agricoltura, tanto da diventare devastanti. Il problema si fa sentire in special modo nella conservazione dell’aree protette dove la caccia alla selvaggina è proibita.
La popolazione dei parchi naturali è in rivolta e a loro fanno eco i rispettivi sindaci, che chiedono ripetutamente di risolvere il problema dell’invasione degli ungulati affamati nelle piantagioni, negli orti, addirittura alle porte dei paesi. Sono soprattutto le femmine con la numerosa prole che si spingono fino agli abitati umani in cerca di cibo.
Il problema cinghiali sembra quasi simile a quello dei migranti affamati che fuggono dai loro paesi in guerra e dalla povertà, molto spesso causata dai cambiamenti climatici. E le reazioni sembrano a volte simili. Nel caso dei cinghiali predominano paura dell’animale selvatico e sconosciuto, disperazione comprensibile per i danni alle culture, richiesta pressante di aprire la caccia anche nelle aree protette. Per risolvere il problema cinghiali si è provato di tutto: la dissuasione chimica o acustica con repellenti o emettitori di suoni o scoppi regolati da timer. Ma l’animale è dimostrato che possiede una certa intelligenza e si abitua in breve tempo ai botti, mentre le sostanze repellenti durano non più di 4 o 5 giorni. Risultano più efficienti le recinzioni elettriche ma molto costose.
Rimane dunque l’abbattimento selettivo, affidato a cacciatori istruiti e seguiti. Soluzione questa richiesta dalle associazioni venatorie e dagli amministratori locali. Ma secondo le associazioni ecologiste (Wwf in testa) e gli studiosi il problema cinghiali deve essere seguito da tecnici su base scientifica . Il cinghiale è un animale da “gestire” attraverso un intervento attivo dell’uomo per controllarne il numero e renderne sempre più pura, almeno dal punto di vista fenotipico, la popolazione indigena.
“Vanno controllate accuratamente le popolazioni, studiate e censite, se ne devono valutare l’andamento demografico, i fattori limitanti e solo successivamente decidere se e in quale misura si è raggiunto un livello talmente alto da imporre operazioni di contenimento”. Occorrono dunque operazioni selettive che non siano l’abbattimento,”svolte direttamente dal personale del parco con sistemi incruenti che consentano di catturare un numero elevato di esemplari da passare poi al vaglio di una vera e propria selezione: quelli che presentano le migliori caratteristiche morfologiche possono essere di nuovo liberati nella zona, gli altri vanno avviati ad altre destinazioni come il ripopolamento di riserve di caccia e l’alimentazione umana”. E’ quello che suggerisce l’Università degli studi di Camerino.

Ebbene, è proprio quello che si propone in un progetto, denominato “Obelix 2.0”, di una squadra di giovani sviluppatori campani, che si sono conosciuti e aggregati in un team in occasione dell’hackathon. Il prototipo consiste in un progetto automatizzato, ecologico e di facile gestione da accesso remoto, finalizzato a consentire la cattura selettiva e il controllo non cruento della popolazione dei cinghiali, responsabili di danni all’agricoltura in Cilento nonchè potenzialmente dannosi per l’equilibrio di molte zone boschive della Campania. Il progetto, nato da un idea di Fabrizio Canonico e Vincenzo Cavaliere, entrambi wwf, consente di gestire autonomamente il controllo degli animali selvatici utilizzando gabbie intelligenti e non letali.
Il team, composto da sei giovani ricercatori, riesce nell'impresa: si aggiudica il 9 ottobre il primo premio nella categoria Ambiente per la Regione Campania. “Dopo la presentazione del progetto – dichiara il gruppo - siamo stati contattati da Rural Hub ( è una rete di ricercatori, attivisti, studiosi e manager che favorisce lo scambio e la condivisione di idee e progetti di innovazione) per un incontro conoscitivo. Quindi il 15-17 ottobre “siamo stati invitati ad esporre il nostro progetto alla Maker Faire 2016 ( è il più importante spettacolo al mondo sull’innovazione).Un grande traguardo, in così poco tempo!”
Foto: il progetto e la premiazione del team
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