C’ERA UNA VOLTA...
di Paolo Abbate | BlogIl bar, il lavatoio, il muretto e altro ancora, dove giovani e anziani manifestavano il bisogno naturale di comunicare con i propri simili. Lo fanno gli animali, e noi siamo animali, come ad esempio i cani esseri sociali come noi, di annusarsi (specialmente le “parti basse”) per conoscersi e diventare amici.
Ma l’uomo è un animale la cui evoluzione è essenzialmente culturale. Chiaramente la cultura è un accumulo di conoscenze e innovazioni, trasmesso attraverso le generazioni, che cambia continuamente la nostra vita.
Il linguaggio, scrittura, stampa ne hanno accelerato e accelerano la trasmissione tra individui e generazioni. Adesso è arrivato internet con il computer e lo smartphone.
Queste ultime invenzioni sono un bene o un male per l’uomo e il suo bisogno di comunicare? Sicuramente è un vantaggio utile perché si può comunicare con l’altra parte del pianeta o con amici e parenti lontani pochi chilometri, mandando foto, video, saluti e baci. Ma il vasto club di internet fa ormai abuso di questa tecnologia. E’ diventato una moda, quasi una droga quel girare con lo smart in mano o seduti al bar o in treno o a tavola: cliccando foto in pose più o meno compiacenti, sloga politici per il Sì o per il No, buon giorno e buona notte, ricette culinarie e quegli odiosi aforismi e detti celebri usati abbondantemente da chi non ha niente da dire.

Non tanto tempo fa parlando tra di noi ci guardavamo negli occhi, si rideva, si cantava, si leticava, comunque era una comunicazione piacevole e utile per la salute. Questa evoluzione culturale dell’homo sapiens, puramente tecnologica e in continuo sviluppo, mi risulta conti fatti più che un bene un male. Che altro ci fornirà la tecnologia per sbalordirci, ma più che altro per invogliarci a comprare il nuovo prodotto, aumentandone così il consumo (e la produzione di rifiuti)? Forse cliccando il punto giusto lo smartphone ultima generazione si trasformerà in un robot capace di soddisfare i nostri bisogni. Proprio tutti!
Lo confesso, a questo punto lo acquisterò pure io!
(da Internet - foto di Ernesto Apicella Editore, Pino Pesci: Oriolo dimenticato)







