CARA SCUOLA ITALIANA La didattica innovativa ha assolutamente bisogno dei saperi della tradizione
NON BUTTARE, COME COSE VECCHIE, “I LIBRI”
SONO INSOSTITUIBILI STRUMENTI DI SAPERI.
Orizzonte Scuola sempre più, “senza capo né coda”.
SONO INSOSTITUIBILI STRUMENTI DI SAPERI.
Orizzonte Scuola sempre più, “senza capo né coda”.
di Giuseppe Lembo | BlogCi sono in giro avvisaglie italiane che sta per partire “La Nuova Scuola”.
Di che si tratta? Come sarà?
Purtroppo, non c’è da essere allegri e tanto meno aspettarsi e prepararsi ad un nuovo entusiasmante. Sulla Buona Scuola abbiamo una testimonianza - testamento, pesante come un macigno.
La Buona Scuola, fu definita da Ferdinando Imposimato “una legge fatta con i piedi”. Una legge che completerà il disastro già in atto di una Scuola italiana, purtroppo, tristemente dismessa nella più generale dismissione italiana che tanto, tanto male, sta facendo al nostro Paese.
Perché questo? Perché tutto questo?
Non sono assolutamente le novità e le riforme fatte con i piedi a costruire i saggi percorsi del Nuovo educativo, formativo e scolastico di un’Italia che, facendosi male, si nega sempre più al Futuro, abbassandone valori, competenze, saperi e saggia conoscenza dell’ESSERE, sempre più cancellato dal triste mondo di un invadente avere-apparire.
Che fare?
La prima saggia risposta per il Nuovo di un Nuovo Orizzonte Scuola ci viene dal pensiero di un grande del passato.
È Don Lorenzo Milani che, soffermandosi sugli “orizzonti Scuola” dell’Italia, dalla Scuola purtroppo, non saggiamente considerata centrale, per il Futuro italiano, ebbe a dire “chi non farà scuola animato da un grande amore, non faccia scuola”.
Purtroppo il messaggio-appello di Don Milani è rimasto tristemente inascoltato; è sempre più inascoltato.
Sono tanti, ma veramente tanti, quelli delle insostituibili risorse umane che, pur non essendo animati da grande amore, fanno Scuola; continuano a fare Scuola, inaridendo l’Italia del sapere che è sempre più dagli orizzonti tristemente limitati e senza Futuro.
Tornando alle risorse umane italiane del Mondo della Scuola, da cui ne dipende la saggezza del suo funzionamento,c’è da sottolineare che “la bravura di un insegnante non si misura sui ragazzi che sono più bravi in partenza, ma sulla capacità di aiutare chi è in difficoltà e di risollevarlo da un destino che altri considerano già segnato”.
La Scuola è una grande risorsa italiana. Una risorsa per i saperi dell’Italia che ci appartengono nel saggio insieme passato - presente - futuro.
Alla Scuola appartiene la risorsa del conoscere, assolutamente necessaria per il Futuro possibile che è parte di Noi.
La Buona Scuola oggi è creduta tale per una Riforma che, già dal 2015, è attivamente impegnata nell’attuazione del piano della Buona Scuola, così come pensato dalla precedente ministra Stefania Giannini.
Siamo ad una Scuola del Futuro che pensa a senso unico di innovarsi attraverso percorsi di digitalizzazione, con l’introduzione del tablet al posto dei libri.
Povera Scuola italiana! Altro che Buona Scuola!
Come si fa a pensare al digitale sostitutivo del Libro? Non è assolutamente possibile!
Il Libro, come ci insegna la lunga storia della Scuola italiana, è un insostituibile strumento di sapere e conoscenza.
Le sue pagine riescono, nel rapporto diretto con chi legge (nel nostro caso con gli studenti), a trasmettere, con forte sinergia, saperi e conoscenza personalizzata.
Si tratta di saperi e conoscenza umanizzata, molto diretta e senza gli strumenti impersonali, tablet compreso, che non giovano al saggio sapere della Buona Scuola.
Per carità di Dio, il sapere, la conoscenza hanno i loro percorsi nella tradizione educativa che va arricchita del nuovo anche del nuovo con alla base le innovazioni ed i linguaggi digitali, senza sostituire aridamente quelli del passato che magicamente vengono cancellati per diventare CONDING (programmazione), a partire dalle Scuole primarie!
La grande novità della Buona Scuola è il miracoloso CONDING, una nuova disciplina, con la figura dell’animatore digitale; si dice, un modo nuovo di insegnare, in chiave innovativa, con l’introduzione delle nuove tecnologie e dei nuovi strumenti tecnologici (i tablet al posto dei LIBRI).
L’Uomo non può farne assolutamente a meno. Leggendo, in ciascuno di Noi, aumenta l’autostima.
Grazie al Libro ed alle sue preziose ed insostituibili pagine, l’Uomo conosce meglio se stesso e quindi riesce a conoscere altrettanto meglio gli altri, una grande risorsa dell’insieme umano per il presente e soprattutto per il Futuro del Mondo.
Una grande necessità del nostro tempo, per un Mondo umanamente migliore possibile, oltre che necessario, grazie ad una buona e saggia conoscenza di se stessi che aiuta meglio a conoscere gli altri del Mondo.
Tanto è possibile solo a condizione che, l’Uomo abbia in sé quel patrimonio di saperi e di conoscenza con le profonde radici nella Scuola; nella Buona Scuola che ha, soprattutto, il dovere umano e sociale di educare, facendo crescere sin dall’infanzia, direttamente e/o indirettamente, la buona e saggia conoscenza di se stessi.
Tanto, grazie al patrimonio dei saperi che, dalla Buona e saggia Scuola, viene trasferito a chi la frequenta, sviluppando inarrestabili processi di crescita, saggiamente utili a conoscere se stessi, il primo grande obiettivo per un Mondo Nuovo, fatto di cittadini dalla partecipazione attiva, utile al “buono sociale”, sempre più tristemente reso dal Futuro negato, dal mondo dei sudditi silenziosi e dagli “asini” sempre più numerosi che la Mala Scuola trasferisce, facendo un male da morire, alla Società d’insieme che, purtroppo, diventa Mala Società.
Quali i segreti di “cotanto umano ingegno”? Il percorso è quello del sapere e della conoscenza individuale e collettiva.
Grazie ad una sapiente lettura si riesce, ad umanizzare al meglio l’uomo e con l’uomo il suo insieme umano e sociale di riferimento.
Si riesce, tra l’altro, a vincere il razzismo e le tante forme di intolleranza, un male crescente del nostro tempo, con l’uomo che non sa volersi bene e facendosi male, non sa assolutamente volere bene agli altri della Terra.
Purtroppo, le tante innovazioni, con il digitale sempre più spesso negativamente l’amaro frutto di una mala moda scolastica, sottraggono tempo prezioso alla lettura ed alla responsabile e consapevole acquisizione di quei saperi umani e di quella conoscenza che, ieri, come oggi ed anche domani, servono all’uomo per vivere in modo saggiamente consapevole, la propria vita terrena insieme agli altri.
È un fenomeno - moda, tristemente presente e condiviso dalla società di riferimento; se, in modo assorbente, diventa un fenomeno - moda anche nella cosiddetta Buona Scuola italiana, avremmo ad attenderci a breve un amaro e triste Futuro umano e sociale.
Il Futuro di una società dell’apparire, fatta soprattutto di “Asini”, con un umano e sociale gravemente dismesso dal Futuro tristemente negato e cancellato; tanto, in mancanza di quei saperi e di quella conoscenza che hanno fatto dell’Italia un grande Paese, con umanità saggiamente significative ed in sé grandi risorse per l’insieme umano italiano e del mondo.
La Buona Scuola, con i prevalenti percorsi del digitale e le innovazioni di superficie, rappresenta in sé un “male incurabile” per il Futuro italiano.
È necessario fermarsi prima che sia troppo tardi!
La Buona Scuola italiana che va progettando insipientemente di cancellare il Libro, per dare nelle mani di chi la frequenta, i tablet, strumenti di solitudine, di negazione dell’altro e di grave omologazione di un sapere senz’anima, uguale per tutti e poco capace di stimolare creatività ed idee, necessarie a costruire, attraverso il protagonismo dei tanti, nuovi e sempre più necessari percorsi di Futuro umano e creativo.
Basta con la corsa alla sfascio dell’umano-sociale della nostra grande, povera Italia! Basta con il fascino del digitale che, cammin facendo, porterebbe con sé la morte del Libro!
Purtroppo, la fine annunciata di un insostituibile strumento di sapere e di conoscenza, tra l’altro, ben radicato nel sistema dei saperi e della conoscenza italiana.
Basta! Basta fare male alla grande Italia del sapere italiano, negandola tristemente al Futuro!
Leggere, cara Buona Scuola italiana, è una necessità. Le pagine vive del Libro, hanno in sé una magica e conseguente attrazione; tanto, prendendo di sé chi legge, grandemente assetato di un sapere e di una conoscenza che non è solo curiosità epidermica di un falso sapere e di un altrettanto falso conoscere, poco utile a chi ne fa un uso - abusato, che, come nel suo messaggio-testamento, Umberto Eco, grande esperto del linguaggio e della comunicazione italiana, aveva saggiamente previsto, l’affollamento del web, con un illimitato numero di “imbecilli del web”.
Cara Mala Scuola italiana se non vuoi affondare il Futuro dei saperi e della conoscenza italiana, evita di “divinizzare” il digitale; evita, soprattutto, la falsa innovazione del tablet al posto del Libro.
Leggere è una grande necessità italiana; in quanto tale, deve essere considerato un imperativo categorico per un percorso italiano da vera, non falsa e bugiarda “Buona Scuola”, presupposto e base per un necessario e saggio Futuro italiano che non può diventare orfano dei saperi e della conoscenza che hanno, prima di tutto bisogno dello strumento Libro; tanto, per evitare che la nostra società già gravemente mediocrizzata ed il Futuro italiano, diventi una “società di asini” protagonista del solo niente italiano che, senza una ragione, facendoci un male da morire, ci preparano a fare morire di un maledetto “male oscuro” che si chiama nanismo crescente e diffuso del sapere italiano.
La Scuola che, con indifferenza produce una maledetta e crescente solitudine, negandosi al dialogo, è purtroppo un triste luogo del non-sapere, sempre più dal Futuro negato.
Il dialogo, fatto di parole, salverà il Mondo! Il dialogo, fatto di parole salverà il Futuro!
Ricordalo, cara Scuola italiana! Non produrre più oltre, oscurantismo italiano! Unita nei valori di sempre, continua a produrre SAPERE.
Cara Scuola italiana, una risorsa importante di cui l’Italia non può fare assolutamente a meno, liberati del “nuovo” a tutti i costi.
Le innovazioni devono essere parti collegate, ma non sostitutive del processo educativo italiano che, come sempre, ha bisogno di saperi e di conoscenza per costruire, con percorsi d’insieme, il Futuro italiano; un Futuro a cui non ti puoi negare.
Molto dipende da Te e dalla Tua saggia capacità (se saggia ancora sei), di percorsi dei saperi e della conoscenza che, dall’individuale all’insieme, sappiano costruire il Futuro italiano; tanto, crescendo insieme, grazie alle tante idee condivise, il saggio frutto dei tuoi percorsi di saperi e di conoscenza.
La Scuola italiana deve riprendersi e riprendere il posto giusto per il Futuro italiano. Non può assolutamente essere marginale e/o indifferente alla sofferta crescita umana, sociale e culturale degli italiani che, superati i tempi bui di un alfabetismo diffuso, ormai parte di un passato italiano tristemente povero di saperi e di conoscenza, deve saggiamente accompagnare le umanità italiane in cammino, rendendole, prima di tutto, utili a vivere bene la propria vita. Tanto, in una con quella degli altri, da vita d’insieme, dagli orizzonti umani e sociali allargati, realizzando nuovi percorsi di Futuro da insieme universale, per i quali l’Italia, forte del suo passato, ha un ruolo assolutamente insostituibile nel saggio rapporto con gli altri del Mondo che hanno assolutamente bisogno di Noi protagonisti di saperi e di umanità dai valori universali, testimoniati da un patrimonio di umanità plurime materiale ed immateriale che ci invidia il Mondo.
Cara Scuola nostra, purtroppo, non devi pensare che il tutto del tuo Futuro, sia la sola innovazione che, non va comunque rifiutato per solo partito preso. Così non deve essere!
La Scuola italiana non può e non deve subire il grave trauma delle innovazioni tecnologiche; così facendo fa un male da morire all’insieme scolastico italiano che, senza farsi male, deve saper riconoscere e rafforzare i valori dell’appartenenza e di un protagonismo morente, sempre più in grave e crescente difficoltà di dialogo, a partire proprio dalla Scuola dove si sviluppano le tragiche negatività dello stare insieme, con fenomeni da vera e propria fine drammatica di un insieme umano, sempre più sostituito dalla solitudine di chi, traumaticamente si presenta al Futuro incapace di vita condivisa, con tanta umanità e socialità e con un saggio dialogo, una risorsa umana che vale molto di più delle innovazioni tecnologiche assolutamente senz’anima, in quanto hanno per saggio strumento di conoscenza non il freddo tablet, ma il Libro, con le sue pagine dalla coinvolgente anima comunicativa, sempre più necessaria al Futuro della Scuola e della Società italiana che, diversamente muore; che, per mania del nuovo a tutti i costi, si scava la fossa e tristemente muore, insieme ai tanti insegnanti diversamente formati ed oggi del tutto indifferenti ad imparare, tra l’altro, nuovi percorsi formativi, con alla base nuovi linguaggi di cui è tutta di là da venire la consapevolezza del “Saggio fare Scuola innovando”.
La nostra Scuola, forte dei suoi saperi e della sua conoscenza, ha prodotto percorsi umani ed “intelligenze eccellenti”, ancora oggi importanti risorse per vivere umanamente bene nel presente e soprattutto, per creare percorsi certi di Futuro. Percorsi con le radici nel passato che ci può aiutare, con i suoi classici e le sagge parole dei Libri, a reinventarci, partendo da Noi, per poi reinventare saggiamente il Mondo, con la “pianta uomo”, così come definita da Vittorio Alfieri, assolutamente bisognosa di radicamento in un passato che ci appartiene; in un passato che è parte di Noi e verso cui niente e nessuno deve dare sdegnosamente le spalle, pensando di poterlo cancellare trasformando tutto in percorsi di un mondo nuovo dalla falsa bellezza e dalle sempre più false verità. Un mondo da valutare attentamente, perché non ha assolutamente in sé la “grande bellezza” e tanto meno, le “verità-vangelo”.
Cara Scuola italiana, devi assolutamente saper pensare saggiamente. Devi promuovere la sempre più difficile integrazione tra una generazione e l’altra con i giovani italiani sempre più tristemente di fronte al grave rischio di perdere la propria identità e con un’omologazione diffusa con alla base un Futuro mediatico, da vero e proprio nuovo e crescente analfabetismo italiano che, facendoci un male da morire, ci rende orfani di educazione, di saperi e di conoscenza. Tanto, con condizioni umanamente tristi da mondi separati e causa di fenomeni di umanità negata, quale il “bullismo”, sempre più diffuso nel mondo giovane della Scuola che, “proprio non sa volersi bene”.
Cara “Buona Scuola italiana”, devi riconsiderarti e saperti ravvedere! Prima di tutto,nel tuo fare Scuola, c’è la nostra Lingua. C’è la Lingua italiana.
La Lingua italiana, siamo Noi e quindi nel tutto dell’Italia, grande patrimonio italiano, dobbiamo saggiamente rispettare.
Falsamente e sempre più, si pensa che “gli italiani” la sanno tutti, rispettandola, come si conviene. Ma non è così! Non è assolutamente così!
L’Italiano è la lingua della nostra appartenenza umana. È la lingua del Paese in cui viviamo, per la quale, a partire dalla Scuola, manchiamo sempre più di rispetto, dimenticando, tra l’altro che, non è solo la “lingua in cui viviamo”, ma in cui siamo cresciuti. Il nutrimento della nostra lingua è stato assolutamente necessario alla nostra crescita, per cui ora, come allora, non se ne può fare a meno; non se ne può fare assolutamente a meno.
L’italiano, correttamente usato nel linguaggio e nella scrittura, deve saggiamente essere per un forte e libero convincimento, la lingua di tutti gli italiani.
Così è! Così deve essere! Percorsi deviati, per il piacere di “innovare”, proprio non ci giovano; proprio non giovano all’insieme italiano.
La nostra saggia lingua plasma in tutti Noi italiani, una saggia visone del Mondo.
Se la lingua siamo Noi ed il suo primo strumento del comunicare linguistico italiano è il Libro, con la cara lingua delle tante, sagge pagine, ricche di saperi e di conoscenza, la Scuola, casa insostituibile del sapere e della conoscenza italiana, non può fare finta che non è così; tanto, pensando tristemente di cancellare il vivo e parlante Libro italiano, con un freddo tablet, strumento di innovazione tecnologica che non ha assolutamente in sé la forza del Libro che è parte di Noi, in uno con la Lingua, saggia anima italiana del “Siamo Noi”.
Purtroppo ed inevitabilmente, una Scuola sbagliata, dal percorso poco saggio di una Buona falsa Scuola, tradendo la facile, ma vuota definizione di Buona Scuola, porta con sé un grave e temporalmente lungo danno nella Società civile, con un insieme italiano dell’avere e dell’apparire tristemente mediocrizzato e gravemente protagonista di un dannoso corporativismo amorale, la prima causa dei mali d’Italia. Tanto, in uno con la politica, alleata di una burocrazia degenerativa che nega il Futuro alla solidarietà umana italiana, una grande risorsa per il nuovo italiano e del Mondo che, per rigenerarsi e cambiare, orientandosi allo sviluppo condiviso e solidale, necessita di un Nuovo Umanesimo.
La Scuola italiana, così com’è, manifesta evidenti segni di una crisi profonda.
Il primo triste segnale della sua crisi è nel fatto che, maltratta l’italiano. Ha, purtroppo, ragione da vendere il prof. SABATINI nel denunciare con forza che “maltratta con forza, in quanto ignorato, il suo ruolo nello sviluppo cognitivo dell’individuo”.
Povera Italia nostra! Poveri italiani, tristemente dismessi anche nel mancato uso della lingua italiana, nel loro sviluppo cognitivo!
Siamo già ad una sempre più diffusa impreparazione linguistica nell’insieme italiano ed anche nelle professioni che sanno sempre meno parlare e/o scrivere, usando correttamente la lingua italiana.
Tanto ed in modo crescente ci troviamo nella nostra Scuola a causa di una diffusa mancanza di un saggio e giusto ruolo della lingua, come primo fattore di sviluppo cognitivo dell’individuo che da individuale deve diventare sviluppo cognitivo dell’insieme sociale condiviso e ricco di saggia umanità d’insieme.
Siamo ad un male gravissimo! Un male che trova la sua ragione di essere prima di tutto nella Scuola a partire dalla Scuola Primaria ostinatamente modernizzata, con l’invadenza delle nuove tecnologie digitali che, assolutamente non permettono un giusto apprendimento ed una saggia attivazione linguistica. Il tutto per la smania di una modernizzazione che cerca percorsi alternativi, con la sola divinizzazione della rovinosa scrittura elettronica.
Se la società italiana adulta, compresa quella delle professioni, si va mediocrizzando leggendo male e scrivendo ancora peggio, è un male che, purtroppo viene dalla Scuola, nei suoi percorsi sempre più sbagliati, a partire dalla Scuola primaria, un vero e proprio disastro, in quanto, triste inizio della Mala Scuola italiana che, facendo male all’Italia, è indifferente ad un fare scolastico del sapere italiano, con la lingua in primo piano. Tanto non è! Tanto non è, per il diffuso clima di dismissione italiana, dalle proporzioni enormemente diffuse ad un punto tale che la nostra grande lingua “primo o poi diventerà un dialetto europeo che non servirà a nessuno”.
Quanto grave nanismo italiano educativo e formativo in libera uscita! Un nanismo che fa un male da morire all’Italia, un Paese tristemente dismesso e secondario rispetto ad un crescente Futuro esterofilo, lingua italiana compresa, che va prendendo tanti italiani in fuga che, purtroppo e sempre più, non sanno neppure riconoscersi nella lingua della Terra benedetta in cui sono nati.
Cara Scuola italiana, ti prego non continuare a farti male.
L’Italia ha assolutamente bisogno di te. Ha bisogno del tuo sapere e della tua conoscenza, per sconfiggere quella dannata mediocrità di insieme che sta facendo morire l’Italia, portando tristemente indietro, le condizioni umane e sociali del nostro grande Paese che, così facendo, si va cancellando al Futuro.
Per un nuovo mondo della Scuola italiana occorre introdurre il concetto di merito, necessario per valorizzare le professioni, oggi soffocate da un eccesso di burocrazia, a tutto danno della Buona Scuola, dalle primarie all’Università.
Per questi utili obiettivi è necessario un reclutamento del personale basato su dei rigorosi criteri di valutazione.
Cara Scuola italiana, tanto è necessario! Occorre, per questo saggio fine, una visione strategica del fare Scuola.
Cambiare, per non morire! Cambiare, per non fare morire l’Italia di Scuola, una grande risorsa strategica per lo sviluppo che, può essere tale, se ha alla base i saperi e la conoscenza che la vera, Buona Scuola deve saper trasferire alla società, attraverso virtuosi percorsi educativi e formativi, assolutamente necessari al Futuro italiano.
Cara Scuola italiana, il tuo perdente modello di Scuola – occupazione, fa tanto male all’Italia. Bisogna ed in fretta, cambiarlo per non consolidare una situazione di precariato che rende sempre più grave la triste condizione di un “precario italiano” che si nega tristemente al Futuro.
Il diritto costituzionale allo studio finalizzato alla cultura è un diritto che la Scuola deve saggiamente garantire all’Italia ed agli italiani.
La Scuola italiana oltre alla crescita quantitativa, deve, prima di tutto, saper crescere anche quantitativamente. Purtroppo, è un percorso maledettamente difficile, assolutamente da correggere. Come per l’Università, per la quale si invocano più laureati, così per tutti i percorsi scolastici, occorrono percorsi formativi di qualità e ricchi di saperi e di conoscenza.
Non è importante fare accrescere il tuo prodotto affidandolo al solo maggior numero. Tanto, non giova! Tanto, è gravemente dannoso per il Futuro italiano.
Fermiamo il poco saggio ed altrettanto poco utile prodotto sempre più scadente della Scuola italiana che, poco opportunamente, viene pubblicizzata come, la “Buona Scuola”.
All’Italia, non servono diplomati e laureati ignoranti; all’Italia, non servono diplomati e laureati analfabeti.
Occorre pensare ad una Buona Scuola, non riformandola attraverso il “CONDIN”, pensando al solo digitale, come una riforma della didattica in chiave innovativa, con percorsi basati quasi unicamente sul tecnologico, come il solo saggio futuro dei saperi italiani.
Così non è! Così assolutamente non è!
L’Italia ed il Mondo più in generale, pur crescendo nelle innovazioni ed in un sempre più diffuso nuovo tecnologico, si trova tristemente in una condizione di profonda solitudine.
Si trova, orfana di educazione di uno stare insieme non maledetto, umanamente indifferente o, capace di dialogare e di volersi bene. Purtroppo, così non è!
Che fare? Serve, più delle tecnologie, più umanesimo. Un umanesimo che sa promuovere il dialogo, il confronto umano ed un insieme umano, capace di volersi bene.
Cara Buona Scuola italiana, il tuo impegno a cancellare, a partire dalla Scuola primaria, il Libro, da sempre un insostituibile strumento del sapere, è un grave, maledetto, danno italiano.
Un danno che va ben oltre il presente; è un danno grave soprattutto per il Futuro italiano che, si vede nanisticamente sbarrata la strada della cultura e dei saperi italiani, sempre più tristemente cancellati, con l’ulteriore preoccupante aggravamento della perdita del magico sapere dei Libri, che negati, ci rende orfani di quegli strumenti del sapere e della conoscenza, utili se non del tutto indispensabili, per accrescere nell’interesse italiano, il saggio e sempre più necessario patrimonio italiano di saperi e di conoscenza, oggi non garantiti e/o del tutto negati dalla Mala Scuola italiana che, così facendo, fa un male da morire al Futuro italiano. Un Futuro sempre più orfano dei valori d’insieme di cui l’Italia proprio non può fare a meno; tanto, per evitare di farsi male, negandosi alla società sostenibile che necessita prima di tutto e soprattutto, di un grande, futuro umanesimo italiano.
Con la sola bandiera dell’innovazione, come feticcio unico per il Futuro italiano, non si va da nessuna parte; non si va assolutamente da nessuna parte, in quanto ci spinge sempre più verso una materialità senz’anima che si manifesta del tutto indifferente all’insostituibile anima sociale e culturale, purtroppo sempre più dismessa nella nostra dismessa Italia.
In un’Italia, sempre più negata ad un continuum umano da popolazione mondiale che cresce vertiginosamente e che come non mai prima, necessita di dialogo e di umanesimo, per affrontare da protagonisti un Mondo impazzito e fluttuante, con crescenti informazioni virtuali che rischiano di annullarci, riducendo l’uomo in comparsa che ci fa male; che fa sempre più male all’Italia ed al Mondo che, ha assolutamente bisogno di una nuova e crescente sensibilità creativa, per un nuovo umanesimo con al CENTRO L’UOMO.
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