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PALINURO, IL TRENINO “MOZZA FIATO”

📅 lunedì 26 settembre 2011 · 📰 AmbientePalinuro

trenino palinuro ambiente
Credits Foto OpEd

foto autoredi Paolo Abbate | Blog

Si è visto in TV e letto sui giornali che finalmente l’altro ieri è stato inaugurato il trenino “mozzafiato” che porta 5-6 persone (dipende dalla taglia) fino alla Molpa sul promontorio di Palinuro.
Certo la Molpa è un luogo incantevole da diversi punti di vista: naturale, storico, strategico, panoramico. Valeva la pena dunque costruire un trenino a monorotaia che salisse fin lassù dove esistono i resti di un antico castello (ma esiste già una strada che porta al castello!).

Si è fatto un tracciato che parte dai piedi della collina tra Lambro e Mingardo, per realizzare un percorso da cui è possibile “ammirare un panorama bellissimo che domina una rigorosa macchia mediterranea”, tagliando naturalmente una bella fascia lunga 700 metri di area protetta (ma esiste – chiediamo sommessamente - il nulla osta del Parco, Regione, Soprintendenza?). Tutto questo è stato finanziato con un POR della regione che prevedeva anche diversi interventi lungo la valle del Mingardo.
Certo l’opera era necessaria perché rappresentava un certo ritorno d’immagine per un territorio ambito dal turismo, e soprattutto per il sindaco che ha perduto recentemente pezzi di maggioranza ed è contestato altresì dalla minoranza per i debiti fuori bilancio. Pare che i consiglieri suddetti siano ricorsi anche alla Corte dei Conti e al prefetto di Salerno.

Un ritorno d’immagine, tuttavia, soprattutto opportuno visto lo scempio perpetrato ormai da anni alla foce del Mingardo. Non vogliamo fare i catastrofisti e i soliti ammazza sviluppo, ma anche i turisti sono sgomenti. Un gruppo di questi ebbe a dire (a-mail del 18 luglio) che quel fiume non era più un luogo degno di un Parco nazionale, come l’avevano conosciuto e apprezzato, ma sembrava ormai “la foce del fiume Mekong”.




In barba alle leggi nazionali ed europee, barche a motore transitano e posteggiano in estate alla foce provocando inquinamento evidente, i sigilli tolti impunemente da“ignoti”dopo il sequestro dell’area del 7 giugno scorso che ha visto 17 denunciati tra cui il sindaco. Si è dragato il fiume e si passa allegramente sotto l’Arco naturale malgrado il divieto assoluto.
Che altro dire? Sì, ancora qualcosa c’è da segnalare: l’abbandono di rifiuti dovunque, ma in special modo di quelli pericolosi con amianto sul greto del Mingardo nei pressi della foce. Rifiuti in attesa di una piena che li trasporti inevitabilmente a mare inquinandone l’ecosistema. Paolo abbate

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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