Panettone per i locali, ecomostro per gli ambientalisti. Comunque illecito edilizio
di Paolo Abbate | BlogInsomma, secondo gli inquirenti che hanno rimandato a giudizio quattro persone - il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Centola, il responsabile unico del procedimento e i due legali rappresentanti delle ditte esecutrici dei lavori – l’edificio è un vero e proprio “abuso edilizio continuato e di danneggiamento paesaggistico e alterazione ambientale”.
Difatti sono state «realizzate modifiche prospettiche dell’intero edificio sia per la forma fisica che per l’emersione del terreno che per forma e dimensione delle bucature e degli elementi di finitura».
Nel dettaglio, il Pubblico Ministero Grippo contesta agli indagati “di aver collocato l’osservatorio ad una quota superiore di 50 metri rispetto ai progetti approvati e di aver creato tre piani soprastanti non sfalsati tra loro, come assentito”. Tanto basta per considerare l’ecomostro un vero e proprio abuso edilizio, per di più in area protetta, spacciandolo per “Centro internazionale di studi per l’emigrazione dell’avifauna”.
Certo il fiume Mingardo rappresenta una via eccellente di migrazione per gli uccelli che da l’Africa si dirigono al Nord, e viceversa. Ma per le dimensioni, per la forma e per la posizione su la rupe l’edificio sembra proprio progettato come albergo o ristorante con vista “mozzafiato”.
Ricordiamo per inciso che il comune di Centola è Bandiera blù da anni.

Ma non è un illecito recente: risale infatti al 2004 la sua realizzazione voluta dalla Regione, dal comune di Centola, dal Parco e Comunità montana (con la probabile benedizione della Soprintendenza).
Poco tempo dopo la struttura fu anche vandalizzata pesantemente: porte sfondate, le grandi vetrate , con vista sulla valle, infrante, servizi divelti.
Il 2 agosto2007, fatta propria una privata segnalazione, la Lipu spediva un esposto a questi enti denunciando l’opera come “impropria e con grave impatto negativo sul paesaggio protetto del Parco nazionale”.
Il 2 marzo scorso il Panettone fu posto sotto sequestro, e adesso finalmente il rinvio a giudizio dei presunti responsabili dello scempio ambientale.
Paolo Abbate
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