La sughera centenaria di Vibonati sarà protetta e valorizzata dal comune
di Paolo Abbate | BlogUna volta le colline che incoronano il golfo di Policastro erano coperta da boschi di quercia da sughero che, con l’estrazione e il commercio della corteccia davano da vivere a decine di famiglie.
Al km 213,5 della SS18, proprio davanti al centro commerciale esiste ancora una grande sughera che gli storici locali assicurano, documenti alla mano, vide 150 fa lo sbarco di Pisacane, avvenuto appunto sulla spiaggia adiacente.
L’amministrazione comunale, sensibile alla tutela del monumento verde emise, nel 2002, un’ordinanza sindacale che ancora si legge sul foglio sbiadito affisso su un ramo dell’albero.
Era ritenuta infatti “risorsa straordinaria oltre che patrimonio storico-ambientale del Comune e come tale da tutelare, ma anche da sottoporre a specifici interventi di manutenzione, anche tramite specifici accertamenti volti a verificare le condizioni di stabilità e fitosanitarie dell’albero”. Nell’ordinanza si vietavano inoltre interventi di “cementificazione, edificazione, accensione di fuochi, scarichi e depositi di materiali inquinanti e nocivi, accumulo di materiali di risulta e simili nell’area di
vegetazione della pianta.

Tempo fa il Wwf chiese al comune di attivarsi a salvare dall’abbandono e dall’incuria il grande monumento verde assicurandogli una visibilità e l’attenzione che merita per la sua età e la sua storia.
Oggi l’assessore comunale Biagio Midaglia, che ha fatto un sopralluogo sul posto, ha assicurato che entro 15 giorni l’area dove sorge la sughera sarà ripulita a fondo, eliminato il rudere (forse abusivo) a ridosso dell’albero, posizionato un pannello informativo e un faretto che illumini il monumento naturale.
Questo intervento rientra in un progetto, già approvato con delibera , di rinaturalizzazione della costa vibonatese che prevede vari abbattimenti, una pista ciclabile e la protezione della flora psammofila (amante della sabbia) ricca di pancrazio marittimo, il meglio conosciuto giglio di mare.

Paolo Abbate
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