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Sapri, orti-giardini da valorizzare

📅 lunedì 8 ottobre 2012 · 📰 AmbienteSapri

08102012 sapri orti giardini valorizzare
Credits Foto OpEd

foto autoredi Paolo Abbate | Blog

Basta osservare Sapri dall’alto di “google maps” per accorgersi che la cittadella ha un diffuso polmone verde per i tanti appezzamenti di terra, piccoli o più estesi, tra le case .

Infatti, camminando per le stradine del centro storico fanno capolino, al di là dei muretti che le cingono, alberi di aranci, limoni, melograni, fichi, viti rampicanti. Sono gli orti-giardini che caratterizzano Sapri, molto spesso provvisti di un pozzo; tuttavia perlopiù abbandonati a se stessi, e quindi arance, uva, fichi giacciono a terra non raccolti. Fa rabbia vederli così sprecati, perché l’ortolano di certo non regala questi frutti.



Non è solo una caratteristica di questo paese rivierasco, perché altri paesi arroccati sulle colline presentano aree verdi tra le case; ma di solito sono solo i palazzi signorili che le posseggono. Prendiamo Roccagloriosa, ad esempio: palazzo De Curtis e Bortone hanno discreti appezzamenti di terra, per quello che consente lo spazio utile del paese. Il palazzo Bortone, costruito nel 1870 presenta un’area terrazzata sotto il castello con numerosi ulivi, una cisterna per l’acqua piovane, un pigiatoio per l’uva, una stanzetta fresca per conservare formaggio e insaccati, un’altra con gli orci per l’olio ,un forno, una grotta sotto casa per l’asino. Questo palazzo era quindi attrezzato per la sopravvivenza alimentare della famiglia, ricavata anche dalla terra dietro casa.



Con l’orto-giardino urbano dunque si potrebbe ritornare a favorire “la condivisione e la socialità di
uno spazio, rivendicandolo come verde e fruibile”; formare cioè una rete di cittadini disponibili a rivalorizzare un patrimonio verde che tende purtroppo ad essere abbandonato. L’iniziativa avrebbe senza dubbio un valore non solo ecologico, ma anche sociale ed economico .

Ecologico perché si conserverebbe il verde cittadino messo in pericolo da lastricature per auto, box e altro ancora.

Sociale in quanto offrirebbe un “passatempo “ utile a tanti anziani, e non, che passano la loro giornata al bar discutendo animatamente di calcio. Quanti pensionati “bighelloni” esistono infatti nei paesi e città meridionali.

Economico perché i prodotti ottenuti dalla terra possono essere consumati ma anche scambiati o venduti a Km 0.



Inoltre con la possibilità di realizzare il compost dietro casa vi sarebbe un risparmio nella raccolta differenziata dell’umido.

Gli orti potrebbero anche essere personalizzati attraverso la coltivazione di essenze aromatiche, di piante officinali, il recupero delle numerose varietà dimenticate, lo sviluppo dell’agricoltura biologica e di quella sinergica.



Personalmente mi piacerebbe molto coltivare prodotti che nel Cilento non trovo, come lo zucchino tondo, ottimo per farlo ripieno, il porro, il cavolo nero toscano speciale per la ribollita o con il pane bruscato spalmato con l’aglio e condito con olio, naturalmente extravergine d’oliva.



Non è un progetto peregrino, campato cioè in aria. A Cava dei Tirreni ad esempio ha preso via il progetto “Matti per l’Orto”. Il progetto è stato finanziato per complessivi 80 mila euro dalla regione Campania e co-finanziato per 8 mila euro dai comuni beneficiari. Ha come obiettivo fondamentale di assicurare l’inclusione sociale di persone svantaggiate ma vuole privilegiare “la produzione di varietà agricole. In tal senso, si realizzerà anche il recupero delle colture della tradizione e lo sviluppo dell’agricoltura biologica”.



A Bologna l’orto-giardino urbano e già una realtà e, messo a disposizione della cittadinanza “diventerà un laboratorio a cielo aperto, dove sarà possibile coltivare rapporti umani ma anche piante aromatiche ed ortaggi. Un legame tra città e campagna, un ritorno al contatto con la natura e i suoi ritmi”.

Ma torniamo a Sapri e ai suoi orti-giardini. Il comune ha ottenuto come Cava dei finanziamenti per un progetto che riguarda i disabili ma, ahinoi, l’area utile individuata è a 5 chilometri dal paese e soprattutto scoscesa , pertanto difficilmente raggiungibile da persone svantaggiate.

Tuttavia il Lab.31 ha avanzato recentemente la proposta al comune di Sapri di riutilizzare l’orto sociale di S.Croce dove già esisteva, prima di essere spazzato via dalla “furia iconoclasta” degli amministratori precedenti. L’orto potrebbe essere anche allargato a cittadini interessati.

Un monitoraggio è in atto sempre da parte dell’associazione Lab.31: cioè si vuole conoscere quanti appezzamenti di terreno sono disponibili e soprattutto quanti cittadini sarebbero interessati veramente all’iniziativa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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