Ad Agropoli, festival cittadino della solidarietà “Nostra Patria è il Mondo Intero”
Con ospiti Giulietto Chiesa, Don Vitaliano Della Sala, Antonella Napoli e il Coro Pop dell’Università di Salerno diretto da Ciro Caravano dei Neri per Caso
Il Comune di Agropoli, l’Associazione “Le Città invisibili” e le Organizzazioni di volontariato realizzano un evento per la promozione della cultura della solidarietà e per la promozione della cittadinanza attiva attraverso la valorizzazione delle esperienze, delle risorse e delle potenzialità locali di tutte le realtà associative.
“Nostra Patria è il Mondo Intero” è il titolo della manifestazione che andrà in scena venerdì 27 e sabato 28 gennaio ad Agropoli, presso la Sala Polifunzionale Giovanni Paolo II, alle ore 18.
«L’evento – spiega l’assessore alla solidarietà sociale Angelo Coccaro - anche attraverso l'intervento di autorevoli personalità come Antonella Napoli, ambasciatrice italiana del Darfur, Giulietto Chiesa e Don Vitaliano Esposito, intende in particolare invitare alla riflessione sui temi della cooperazione e della solidarietà internazionale»
Il programma
27 gennaio: Antonella Napoli, africanista e ambasciatrice in Italia del Darfur, propone un intervento ed una mostra fotografica che racconta la difficile sopravvivenza nei campi profughi della regione sudanese che vive la più grave emergenza umanitaria in corso oggi nel mondo. Attraverso il volto fiero delle donne, fra le vittime principali del conflitto, si documenta con efficacia la continua violazione dei diritti umani. Seguirà il concerto del Coro Pop dell’Università di Salerno diretto da Ciro Caravano dei Neri per Caso. Sarà inoltre presentata “L’esperienza di Agropoli”, una mostra fotografica dei campi profughi del Saharawi, a cura dell’Associazione “Piccoli ambasciatori di Pace”.
28 gennaio: altro tema del festival è il sostegno ai beni comuni e alla libertà di informazione con la partecipazione di Giulietto Chiesa e Don Vitaliano Della Sala e la proiezione del film “Zero”, documentario che rompe il silenzio con una inchiesta giornalistica rigorosa, costruita con interviste girate in tutto il mondo e che getta un’ombra inquietante sulla “versione ufficiale” sui fatti dell’11 settembre che hanno cambiato il volto del mondo.








