I Momix al teatro Verdi di Salerno in Bothanica diretto da Moses Pendleton
Da martedì 28 Febbraio a venerdì 2 Marzo (ore 21) e sabato 3 Marzo (ore 17) Momix in Bothanica uno spettacolo concepito e diretto da Moses Pendleton assistito da: Tsarra Bequette, Jennifer Chicheportiche, Joshua Christopher, Simona Di Tucci, Jonathan Eden, Donatello Iacobellis, Robert Laqui, Steven Marshall, Sarah Nachbauer E Cassandra Taylor co-direttore Cynthia Quinn costumi disegnati da Phoebe Katzin, Moses Pendleton e Cynthia Quinn realizzati da Phoebe Katzin disegno pupazzi Michael Curry realizzazione attrezzi e art work Pedro Silva disegno luci Joshua Starbuck e Moses Pendleton proiezioni video Moses Pendleton montaggio video Woodrow F. Dick III
“La pianta concentra tutta la propria esistenza verso un unico scopo: spuntare dal terreno per sfuggire alla calamità sotterranea; eludere e trasgredire una legge misteriosa ed opprimente, liberarsi, strapparsi dalla morsa soffocante, immaginare o invocare ali per scappare il più lontano possibile, affrancarsi da uno spazio in cui il destino l’ha relegata ed accostarsi ad un’altra realtà, entrare a far parte di un mondo emozionante e vivido”.
Bothanica nasce dalla passione per la natura del coreografo Moses Pendleton, fondatore dei Momix. «Mi sono ispirato per prima cosa a Vivaldi e al suo ciclo delle Quattro Stagioni», ha infatti dichiarato il coreografo.
Lo spettacolo è diviso in due parti: Winter Spring (il nome delle due prime stagioni Inverno-Primavera, ma anche, in inglese, “lo slancio (spring) dell’inverno”) e Summer Fall (Estate–Autunno, ma anche “la caduta dell’estate”). E in questo semplice ma affascinante gioco linguistico si nasconde molta dell’elementare ma accattivante filosofia Pendletoniana.
Le coreografie sono un insieme di elaborati giochi ottici, intessuti di efficaci strutture dinamiche proprie della modern dance americana.
Il panorama sonoro è impressionante per varietà: ben trentacinque diverse fonti. Alla base di Bothanica c’è però anche il desiderio di trarre lezione dall’osservazione della natura nel senso, appunto, un po’ ingenuo e forse ancora “hippy” del termine.
«Questa – sostiene Pendleton – è l’essenza dei Momix: si vede un fiore in un uccello, un essere umano in una roccia, una donna in un uomo. Bisogna usare la fantasia, l’immaginazione, la creatività. Nei nostri spettacoli cerchiamo di provocare quella che io chiamo “optical confusion”: un modo per eccitare i nervi del cervello e stimolare la creatività».
(foto da jamieajohnson.com)







