Lucio Dalla: La Costiera Salernitana terra di ispirazione
Non solo il «golfo di Surriento». Lucio Dalla amava tutte e due le costiere: quella sorrentina e quella amalfitana. Il mare la sua seconda casa. Con la sua imbarcazione (prima la «Catarro», poi lo yacht Brilla & Billy), allestita perfino con uno studio di registrazione, attraversava il lungo ed il largo più volte l’anno le acque divine della Campania e del Salernitano. Attraccato nel porto di Castellammare il “Brilla & Billy' era il suo rifugio e quel paesaggio la sua ispirazione. Si dice che quel mare luccicante della celebre Caruso è un po’ anche il nostro salernitano. Quei versi scritti sì al largo di Sorrento proseguirono fino al fiordo di Furore. Ma con la Costiera Amalfitana ha avuto un legame d’affetto soprattutto con gli abitanti del luogo. Qui aveva, infatti, numerosi amici ma soprattutto era per lui una terra «congeniale per ispirazione artistica».
Il Brilla & Billy era solito ormeggiare anche nel porto di Maiori. «Proprio vicino alla mia imbarcazione – racconta Rosario Sepe, dj di Maori - si tratteneva anche una decina di giorni. La mattina con il consueto cappellino scendeva dalla barca poi con lo scooter era solito muoversi per raggiungere le varie località della Costa. Il ricordo più simpatico? La sera quando dal salottino della sua barca si cantava». Immancabile la tappa alla Torre Normanna, l’ultima volta la scorsa estate. E’ stato ospite della serata conclusiva di 'Scala incontra New York' nel 2005 ma soprattutto inaugurò nel gennaio del 2010 l’auditorium Oscar Niemeyer a Ravallo. A Positano nel corso del Myth Festival tagliò il nastro della mostra di Mimmo Paladino per la quale realizzò un accompagnamento musicale.
L’altra sua passione, le ceramiche di Vietri sul Mare. Amava le forme e i colori di quell’opere del primo comune della Costa d’Amalfi. Qui, da venti anni, tappa obbligata è stata la Ceramica Solimene. Con Giovanna Solimene aveva una vera e sincera amicizia. «Una settimana fa abbiamo commentato il Festival di Sanremo – racconta commossa Giovanna Solimene – perdo un grande amico. Oltre ad essere un grande artista è stata una persona speciale, un uomo bravissimo, amato da tutti e con numerosi amici». Ironico ed autocritico, ma soprattutto per Giovanna Solimene: «una persona pulita e trasparente che amava queste terre, che amava passeggiare». Dalla stoviglieria alle opere gradiva tutta le forme in ceramica vietrese: «Gli piaceva molto Vietri sul Mare, così come tutta Costiera Amalfitana». Nel dicembre 2010 la sua visita anche al Comune di Vietri sul Mare accolto dal sindaco Francesco Benincasa, dagli amministratori e naturalmente dai dipendenti. «Ricordo quella visita – racconta Solimene – rimase entusiasta anche degli omaggi del sindaco: un libro sulla ceramica e uno sul bicentenario del Comune ma soprattutto delle bellezze del nostro territorio». Sei anni fa Dalla era stato anche a Salerno. Con un suo concerto aveva chiuso la campagna elettorale in piazza Amendola di Vincenzo De Luca.
“Vengo a Salerno per aiutare un amico', disse Lucio Dalla che non ha mai nascosto la sua simpatia per la città di Salerno. Nel 2008, poi, al teatro Verdi dove aprì la stagione teatrale ma soprattutto incantò gli alunni delle scuole materne, elementari e medie nel corso della rassegna Primi Applausi. «In ogni ragazzo – disse il cantante bolognese - c’è una componente che rimane aperta anche quando diventa adulto. C’è la creatività, la voglia di confrontarsi. I giovani hanno una grande missione che è quella di essere sempre fantasiosi, energetici e creativi. E’ una caratteristica che i giovani non devono assolutamente perdere. I giovani hanno bisogno di venire al teatro, di ascoltare buona musica. Ciò vuol essere un modo per aiutarli a crescere». Per Lucio la morte è «l’inizio del secondo tempo». Allora siamo certi che ascolteremo per l’eternità le sue canzoni.







