AGROPOLI- DAL VINO ALLA CONOSCENZA DEL TERRITORIO
di Marisa Russo | BlogSABATO “TERRA_ VINI_ MESSAGGI” _DOMENICA “IL MISTERO DEI PALMENTI”
La coltivazione della vite e la produzione del vino, per il legame con la terra che ha attraversato la storia, rappresentano una importante via d’accesso alle conoscenze geo-ecologico-ambientali dei territori.
La manifestazione “Terra Vini Messaggi: il territorio si racconta” in programma ad Agropoli sabato 14 aprile, organizzata dall’Ente Parco Nazionale Cilento V. Diano e Taburni” si propone il coinvolgimento di individuo/comunità/società in un approccio ad una nuova cultura del vino che implichi l’acquisizione e l’assimilazione di una conoscenza profonda e consapevole del territorio in cui il vino stesso viene prodotto ed è protagonista”- afferma il Presidente Troiano.
La condivisione delle conoscenze scientifiche correlate al vino può dunque essere raggiunta proponendo uno studio integrato che interessi scuole, comunità montane, parchi, altre aree protette,affrontando colture sperimentali che, per esempio, reimpiantino vitigni noti storicamente e ormai non più usati, in aree idonee del territorio.
I moderni media e i mezzi tecnologici utilizzati per gli studi geo-territoriali (GIS) forniscono ulteriori e potenti strumenti di divulgazione e conoscenza condivisa.
“IL MISTERO DEI PALMENTI, impianti rupestri per la pigiatura dell’uva nel Cilento antico” è la conferenza-proiezione, a cura di Fernando La Greca ed Aniello Botti, che si terrà Domenica 15 aprile, alle ore 17:00, presso il Centro d’Arte “Keramos” di Antonio e Andrea Guida, Via Luisa Sanfelice - Via Frank Zappa (doppio ingresso), ad Agropoli (SA), nei pressi della stazione ferroviaria.
I palmenti (dal latino "pavimentum" e da "pavio" = "pestare") sono antichi impianti per la spremitura dell'uva costituiti da una o più vasche, in muratura oppure scavate nella roccia in zone rupestri, all'aperto. Gli impianti in muratura sono i più diffusi fin dall'epoca romana, ma quelli rupestri, i "tini di pietra", presenti nel Cilento, in diverse località d'Italia e in area mediterranea, conservano ancora il loro mistero non essendo chiaro in che epoca furono realizzati e da quali popolazioni. Dei palmenti rupestri si occupa specificamente questa ricerca che fa parte delle iniziative delle associazioni “Gli Occhi di Argo” e “Acropolis Piero Cantalupo”. In generale le ipotesi degli studiosi sull'origine dei palmenti spaziano dall'antichità all'era moderna, ma non c'è assoluta certezza. Nel Cilento i palmenti si trovano nella zona di Novi Velia e in quella del Monte della Stella, prossima alla vetta. Questa stessa localizzazione fa pensare ad epoche in cui il clima era più caldo e la vite prosperava anche a quote elevate. Inoltre, a confronto con i palmenti di altre località d'Italia, ed esaminando la storia delle tecniche di spremitura, la loro origine sembra risalire ad una remota antichità, per quanto a volte siano stati ancora utilizzati dai contadini in epoca moderna e fin verso la metà del Novecento. A prescindere dalla storia, questa particolare tecnica di vinificazione "in pietra" ha come risultato la produzione di un vino di grande qualità, per cui ancora oggi, con i dovuti accorgimenti, potrebbe rivelarsi utile e determinante sul piano economico. Infine, la creazione di un "parco della vitivinicoltura" intorno a questi antichi impianti coniugherebbe in modo nuovo ed interessante le tematiche di sviluppo e valorizzazione dei beni culturali e del territorio. Lo studio, dal titolo "Un palmento ben conservato a Novi Velia ed altri palmenti nel territorio del Cilento: osservazioni ed ipotesi", accompagnato da foto ed illustrazioni, sarà pubblicato a breve sulla rivista "Annali Storici di Principato Citra" e subito dopo sarà consultabile su Internet.

Palmento a doppia vasca in cima ad un masso presso Novi Velia
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