Nel Cilento ogni albergo adotta un comune dell'entroterra
Costiera Cilentana. C'è chi vive e bene grazie al turismo e chi invece è costretto a campare di luce riflessa.
Un po' come accade in Costiera Amalfitana dove accanto a realtĂ iperblasonate come quelle di Amalfi, Ravello e Positano esistono zone periferiche costrette in qualche caso a ricoprire il ruolo di stazioni di posta.
E così, nel Cilento si è pensato di favorire lo sviluppo dell'entroterra sfruttando il traino delle strutture alberghiere che si affacciano sul mare del mito e della leggenda.
L'iniziativa, nata da una proposta di Domenico De Masi, presidente del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, punta a rilanciare le decine di comuni del Cilento interno, a tutt'oggi spesso ignorati dal grande flusso turistico.
Una specie di vero e proprio gemellaggio, insomma, grazie ad un accordo tra albergatori e amministrazioni e l'ente parco, che ha seguito l' iniziativa.
In pratica, gli alberghi e le strutture turistiche della costa cilentana "adotteranno" ognuno un paese del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, impegnandosi a promuoverne il territorio attraverso depliants, informazioni da fornire ai propri ospiti e soprattutto organizzando visite guidate per promuovere e valorizzare le eccellenze interne del parco.







