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All’Inseguimento della nonna

📅 mercoledì 20 giugno 2012 · 📰 AttualitàSalerno

anziana furto al supermercato
Credits Foto OpEd

Immaginate di recarvi ad un supermercato e di imbattervi all’ingresso nel suo direttore che, forsennato, corre all’inseguimento di un’anziana, colpevole di un furto avvenuto all’interno dell’esercizio commerciale. Immaginate che parli al cellulare con una pattuglia di polizia, indicando il percorso intrapreso dalla ladra, onde consentire agli agenti di poterla più facilmente arrestare. Immaginate che, per quanto avanzata nell’età, la donna riesca a far perdere momentaneamente le sue tracce, salvo poi essere individuata dai due poliziotti accorsi su richiesta del direttore del supermercato. Immaginate che alla loro richiesta di restituire la refurtiva si siano visti consegnare una scatolina di confetti alla menta del costo di settantanove centesimi. Immaginate la loro costernazione di fronte alla motivazione addotta dalla colpevole (“avevo voglia di qualcosa di dolce”) ed al valore della sua esigua pensione di vecchiaia del ben modico importo di 320 euro. Beh, forse è meglio finirla con l’immaginazione e dire che, purtroppo, questo è il racconto di un episodio di vita vissuta, verificatosi in questi giorni. Senza entrare nel merito di una crisi economica che cala oltremodo la sua scure sui più deboli e bisognosi, c’è da sottolineare che la vicenda ha visto quali protagonisti positivi i due agenti di pubblica sicurezza che, per evitare la formalizzazione della denuncia da parte del dirigente del supermercato, hanno corrisposto il prezzo del “bene” trafugato illecitamente, ricevendo il plauso degli altri clienti dell’esercizio commerciale.

Di certo il rigore nel colpire i furti non bada al valore del singolo oggetto costituente il corpo del reato, ma, per dirla alla shakespeariana maniera, “tanto rumore per nulla” potrebbe essere un titolo che ben si attanaglierebbe all’intera vicenda. Se non fosse che il rumore dei passi concitati dei poliziotti e di quelli ansimanti dell’anziana fuggitiva vanno a configgere con il silenzio della nullità personale del direttore del supermercato, che non si è trattenuto da un inseguimento concitato al grido “punite la colpevole”. Può indubbiamente comprendersi che il suo ruolo gli comportasse la tutela di tutti i beni presenti nel negozio, già più volte colpito da furti. Forse, però, sarebbe stato opportuno che si fermasse a riflettere se il gioco valesse la candela, ossia se fosse opportuno inseguire e braccare una donna in avanzata età per soli settantanove centesimi, perché in tal caso avrebbe dovuto desistere dall’impresa. Mettiamo il caso che, per ipotesi, la pensionata nella corsa fosse caduta al suolo per stanchezza e si fosse fatta male, avrebbe avuto un senso tutto quello che stava avvenendo?

Stiamo sempre più assistendo nella cronaca quotidiana a fenomeni di palese disumanizzazione, come se fossimo dei robot che ad un preciso input scattano ed ottemperano alle istruzioni da seguire. Sembriamo, oltremodo, incapaci di leggere tra le righe delle vicende e dei loro protagonisti, presi come siamo dal dover obbedire a regole che, se violate, ci relegano al ruolo di semplici esecutori delle correlate sanzioni. Comprensione, solidarietà e giustizia sono lontane dal nostro codice etico ed umano e così avviene che ci lasciamo risucchiare dal vortice dell’intransigenza costi quel che costi. Senonchè può avvenire che qualcuno si ricordi di avere un cuore pulsante d’emozioni e conseguentemente di fronte alla candida e sincera affermazione “avevo voglia di qualcosa di dolce” si intenerisca e decida di pagate di tasca sua “il bene” oggetto del furto. Tic tac è il suo nome commerciale e tic tac è il ritmo dell’orologio interiore che ha mosso il poliziotto a compiere una buona azione nei riguardi di quella donna anziana, permettendoci di immaginare che praticare un po’ di buoni sentimenti possa nella quotidianità farci ritornare ad una dimensione più umana, a cui colpevolmente ci stiamo oltremodo allontanando.


Maddalena Robustelli

RIPRODUZIONE RISERVATA

(foto di repertorio)

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