Agropoli: Nella magica serata di San Giovanni evocato Oscar Wilde
di Marisa Russo | BlogOcchi di Argo per “Libriamoci” presenta il geniale, esoterico scrittore
Domenica 24 giugno ore 18,30
Nulla è casuale, proprio nella magica serata di San Giovanni, legata a tante scintille di antiche conoscenze rimaste in riti e leggende, l’Associazione Occhi di Argo presenta, a cura della poetessa Angela Furcas, lo scrittore irlandese della fine dell’ottocento che tanto era attirato, interessato e cultore dell’occulto, dello spiritismo, dell’esoterico. Ad Agropoli, presso Keramos in Via Luigia Sanfelice alle ore 18,30, Furcas coinvolgerà sull’Amore e l’Arte di Oscar Wilde, dando poi spazio ad interventi, letture di brani e commenti su questo autore anche da parte del pubblico presente. Si narra che Oscar Wilde dopo la morte, più volte evocato in sedute spiritiche da un famoso medium scrivente, dettò sue pagine letterarie che, esaminate, risultarono di sua grafia oltre che del suo stile, dimostrando così la sua immortalità agognata. Il fascino delle sue opere, secondo alcuni particolari critici, è dovuto proprio a queste sue ricerche, all’uso approfondito dei simboli, a quella filosofia del celato di cui sono pregne. Certo è che con la sua genialità di letterato è immortale. In suo nome ricordiamo qualcuna delle tante credenze legate a questo giorno di solstizio d’estate, che darà la notte più lunga dell’anno, che celano conoscenze perse. Raccogliere le verdi noci dell’albero delle “streghe”, quei frutti così simili alla forma del cervello, nascosto e protetto dalla dura protezione e dal mallo, come anche Paracelso sottolineava, magari poi per farne del nocino benefico che ha captato le energie solari, avendolo inoltre esposto per quaranta giorni al sole, è un rito che ricorda il legame dell’essere umano con la Natura, ora spesso dimenticato. Nella cultura lucana, che appartiene anche al Cilento, era propiziatorio, ed in alcuni paese c’è ancora tale tradizione, soprattutto da parte delle ragazze, di raccogliere dei rami di cardo con boccioli e porli sul davanzale, se la mattina dopo si trovava fiorito indicava che l’amore sarebbe arrivato entro l’anno!! La proprietà di questa pianta di chiudersi se sta per arrivare la pioggia o aprirsi nei giorni solari, il suo mutamento secondo le condizione atmosferiche, quale vero igrometro, suggeriva l’aprirsi avvertendo anche il calore di un amore in arrivo! Raccogliere in questo giorno erbe come ruta, iperico, trifoglio, verbena, valeriana, farne dei mazzetti e porli in casa era captare energie benefiche. Il potere del basilico, da cui il nome della regione Basilicata, come portatore di energia positiva è sottolineato dal suo nome, da basileus, re, tanto erano considerati i suoi potenti poteri benefici, come anche ricordato in una novella di Boccaccio. Le foglie di basilico appuntate sul seno indicavano la disponibilità in amore, poste invece tra i capelli erano testimonianza di impegno già preso. Sono tutte tradizioni che hanno origini da una cultura attenta all’osservazione della Natura, alla sua fisiologia, ai messaggi simbolici di profondi contenuti sulla Vita in tutte le sue espressioni, dalla consapevolezza del prevalere del potere delle energie, tradizioni poi involgarite, derise, non capite da una società lontana dalla natura e da antiche conoscenze intuitive.

Opera Murale di Mauro Trotta Ideazione Marisa Russo
© RIPRODUZIONE RISERVATA







