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Paestum: Sigilli al museo curato da Gillo Dorfles; La direzione: forse atto di ritorsione

📅 15/07/2008 · 📰 CronacaCapaccio-Paestum

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Mancherebbero alcune autorizzazioni. I responsabili: inspiegabile. Qualcuno vuol farcela pagare per nostre denunce ambientali

Sigilli al museo di Paestum, che ospita oltre 200 opere di arte contemporanea. I vigili urbani del Comune di Capaccio sono intervenuti ieri, lunedì 14: le motivazioni non sono ancora del tutto chiare. Forse perché la struttura non avrebbe alcune autorizzazzioni oppure per lavori abusivi interni effettuati in passato. Il sito è il museo dei Materiali Minimi d’arte contemporanea (vai al sito web). La sede, ovvero un ex fabbrica di caffè di circa 400 metri quadrati, sorge in prossimità dell’area archeologica e contiene centinaia di opere di artisti contemporanei italiani e stranieri. Tra le contestazioni figurerebbe l'intervento sulla pianta originaria del capannone - nel cambio di destinazione d'uso - finalizzato all’allestimento di sale espositive e uffici, in un’area sottoposta a vincolo archeologico. Da alcune verifiche sarebbe anche emersa la presenza di una copertura in eternit, vietata per legge a causa della presenza di amianto. La responsabile del museo, Nuvola Lista, è stata denunciata.

«ATTO INSPIEGABILE» - La direzione del complesso museale cade dalle nuvole: «Per noi è un fulmine a ciel sereno - spiega un esponente dello staff, Cristina Di Geronimo - non riusciamo a comprendere il perché di una simile azione, considerando che in questo momento non ci sono cantieri all'interno della sede». Ci sono però le opere. In particolare, oltre a quelle, splendide, della collezione, ci sono in esposizione 20 «pezzi» di Enzo Cursaro. L'artista veronese s'è infuriato: le sue opere, ora sigillate, dovevano essere visitate dal professor Gillo Dorfles, consulente del museo.

MUSEO CHIUSO, LIBRO SI PRESENTA IN HOTEL - E per lo stesso critico d'arte l'improvviso sequestro del museo ha causato un cambiamento di programma. L'happening (proiezione di un film e la presentazione di un suo libro) fissati per il 18 luglio viene spostato all'hotel Savoy di Paestum.

«DENUNCIAMMO LO SCEMPIO DELLA STRADA» - I componenti dell'associazione culturale che gestisce il museo vedono rosso: «Secondo noi - denuncia Cristina De Geronimi - potrebbe trattarsi anche di un atto di ritorsione. Qualcuno vuol farcela pagare per le proteste messe in atto contro lo scempio della strada di collegamento sotto le mura di Paestum (ci furono denucne ripetute, con un servizi odella trasmissioen Anno Zero, ndr)».

Alessandro Chetta

Fonte: corrieredelmezzogiorno.corriere.it

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