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Non tutto è Blu, ecco le Bandiere Nere sui nostri litorali

📅 venerdì 6 luglio 2012 · 📰 AmbienteSalerno

mare sporco 06072012
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L'edizione 2012 delle Bandiere Blu premia ben 246 spiagge, tredici in più rispetto al 2011. Per quanto riguarda la Campania, la 26esima edizione di Bandiere Blu assegnate dalla Fondazione per l'educazione ambientale (Fee) in collaborazione con Enel Sole, si porta a quota 13, con una località in più rispetto alla precedente edizione. Ecco le bandiere BLU: Massa Lubrense, Anacapri - Punta Faro/Gradola (Napoli); Positano, Agropoli, Castellabate, Montecorice-Agnone/Capitello, Pollica-Acciaroli/Pioppi, Casal Velino, Ascea, Pisciotta, Centola-Palinuro,Vibonati, Sapri (Salerno).

Si parla però molto meno delle bandiere nere, ossia di quei tratti della costa interdetti alla balneazione per il loro livello di inquinamento. Nel salernitano, poi, sono relativamente poche, se si fa il confronto con le province di Napoli e, soprattutto, di Caserta. I problemi sono diversi: le pessime condizioni igienico sanitarie, spia di un sistema di depurazione inefficace, e di un alto numero di sostanze nocive portate a mare da torrenti e fiumi.

Protagoniste, in negativo, le spiagge di Agropoli (qui l'Arpac ha rilevato la presenza di coliformi fecali oltre i limiti di legge in località Testene), Pontecagnano Faiano, dove è proibita la balneazione sino ad est della foce dell’Irno. Continua a non essere balneabile Vietri sul Mare, Battipaglia, Capaccio, in località Torre di Paestum e Atrani, dove i dati dell’Arpac sottolineano elevati livelli di inquinamento ormai dal 2008. Secondo alcuni esperti, l'inquinamento dipende in gran parte dall'afflusso del torrente Bonea.


A Marina di Cetara, invece, l'Arpac ha rilevato acqua contaminata da escherichia coli in concentrazioni novanta volte superiori ai limiti e da enterococchi intestinali dodici volte superiori al limite della normativa. Situazione analoga a Battipaglia, in due punti: lido Spineta e Spineta Nuova. Tuffi proibiti pure a Capaccio, nella località Torre di Paestum, e ad Atrani, dove i dati dell'Arpac rivelano elevati livelli di inquinamento ormai dal 2008.

Legambiente Campania, in una nota del presidente Michele Buonomo e del responsabile scientifico, chiosa: «La Regione Campania ha di recente approvato una direttiva tecnica sulla depurazione, sul periodo di avvio, di arresto e per l'eventualità di guasti, in palese difformità dalla legge dello Stato». E precisa: «sono previste deroghe ai parametri degli scarichi dei depuratori che invece il testo unico dell' Ambiente dispone non siano derogabili».

Fonte: viaggi.libero.it

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