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Parco Nazionale del Cilento, dopo le dimissioni di Domenico De Masi arriva il toto-nomine

📅 19/07/2008 · 📰 PoliticaCilento

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Erano già da tempo nell'area le dimissioni del sociologo Domenico De Masi alla presidenza del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano.

Poi con una lettera ufficiale (datata 15 luglio 2008) inviata al ministro all'ambiente Stefania Prestigiacomo sono arrivate: “Per sua natura, la carica da me ricoperta non è legata cronologicamente alla legislatura e al Ministro da cui deriva – scrive il presidente della Fondazione Ravello - Reputo tuttavia giusto che, per cortesia personale e per correttezza professionale, io rimetta il mio mandato nelle Sue mani. Il Suo gradimento, infatti, rappresenta la condizione indispensabile affinché la Presidenza del Parco possa operare con la necessaria tranquillità e autorevolezza. Trasformo la remissione del mandato in formali dimissioni”.

E' bastato questo annuncio per scaraventare subito il toto-nomine. Lo “spoil system” alla fine colpisce tutti.

E ll Parco nazionale del Cilento, istituito nel 1991, fa gola a molti.

E così alla guida dell'ente che gestisce un bel po' di finanziamenti pubblici, arrivano le prime indiscrezioni, e si fanno avanti i primi nomi: come quello di Franco Di Comite, ex parlamentare di Forza Italia e consigliere di amministrazione della Finmare legata al gruppo Iri. Di Antonio Lubritto, ex consigliere regionale e attualmente consigliere provinciale (Democrazia Federealista Campania) e di Marcello Feola, professore universitario e cilentano doc. Poi c'è anche qualche politico locale che aspira a fare il grande salto.

Ora è il tempo delle pedine che si muovono, e bisognerà aspettare solo un po' e capire chi farà scacco matto.

Nel frattempo De Masi non nasconde la sua delusione: “Ho dedicato questi primi cento giorni a un’attenta analisi della situazione complessiva del Parco e alla riorganizzazione del gruppo operativo che lo gestisce – scrive il sociologo - Ho inoltre avviato una serie di dodici convention dedicate ad altrettanti gruppi (i Sindaci, gli Imprenditori del settore turistico, i Presidenti delle associazioni culturali, ecc.). Il tutto, in funzione di un serio programma quinquennale al quale improntare l’azione della mia presidenza.Ma il ministro mi ha chiesto di lasciare e l'ho fatto”.

Fonte: ecostiera.it

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