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Vasta operazione di antibracconaggio WWF nel Parco del Cilento

📅 mercoledì 25 luglio 2012 · 📰 CronacaCilento

wwfcstampa 25072012

Un arresto, sette persone denunciate a piede libero, sequestrati sedici fucili da caccia, armi con matricola abrasa, centinaia di cartucce e mezzi di caccia vietati


Al fine di contrastare il sempre più dilagante ed incontrastato fenomeno del bracconaggio in provincia di Salerno ed in particolare nelle aree protette, tra la notte di sabato 21 e le prime luci dell’alba di domenica 22, si è svolta una vasta operazione finalizzata alla repressione di tale fenomeno. L’operazione che ha visto il coinvolgimento di oltre 20 guardie giurate del WWF Italia provenienti dai coordinamenti di Avellino e Salerno, ha letteralmente assediato i territori del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano ed in particolare le aree collinari di Ceraso ed Ascea.

L’operazione eseguita in stretta collaborazione con la Compagnia Carabinieri di Vallo della Lucania ed il Comando Stazione Carabinieri di Ascea, ha consentito di intercettare numerose persone in “esercizio di caccia” in piena area protetta oltre che in periodo di divieto generale, mentre incuranti di quanto stabilito dalle leggi vigenti, si portavano in località Mandia (Ascea) per ricercare ed abbattere ungulati (cinghiali).

Per ovvi motivi di sicurezza l’operazione, dopo lunghe ore di appostamento notturno da parte degli agenti, è scattata quando sono state notate 8 persone, tutte armate di fucili da caccia, a bordo di un trattore con carrello mentre erano intente a portarsi nella zona di caccia.

Usciti prontamente allo scoperto, gli Agenti si sono trovati di fronte ad una “rocambolesca” reazione dei bracconieri che repentinamente hanno tentato di darsi alla fuga, al fine di sottrarsi all’identificazione oltre che al conseguente sequestro delle armi, ma si è trattato di un tentativo di fuga inutile, poichè grazie alla capillare distribuzione sul territorio per un controllo di un perimetro più ampio, gli agenti del WWF, unitamente ai militari dell’Arma, riuscivano a bloccare anche i fuggitivi. L’immediata reazione degli agenti e dei militari consentiva infatti di identificare complessivamente 8 persone ed a seguito di minuziosa attività di controllo, sulla regolarità della detenzione delle armi e del munizionamento, (munizioni a piombo unico ed a pallettoni), al termine della mattinata, si procedeva al sequestro di ben 16 fucili da caccia di vario calibro e ben due fucili da caccia con matricola abrasa.

Infatti uno dei bracconieri, che all’atto del controllo conduceva il mezzo agricolo utilizzato per favorire il trasporto dei cani da caccia e per agevolare il percorso degli altri bracconieri, trasportava anche due fucili da caccia, risultati poi con matricola abrasa, da utilizzare per la illecita attività venatoria, rendendoli disponibili probabilmente per chi non era in possesso di armi da caccia.

Circostanza ancora più inquietante è stato il fatto che da un successivo controllo incrociato, delle persone oggetto di controllo, si accertava che tre delle persone oggetto di controllo e successivamente segnalate alla A.G. risultavano ad appartenere ad una seconda squadra di “caccia” che in quel momento si stava recando in zona, per esercitare illegalmente l’attività venatoria.





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