Università di Fisciano, asilo nido nell'ateneo. La ministra Carfagna: un regalo per le donne
Sorgerà in un plesso scolastico di via Roma, poco distante
dal campus universitario. Potrà accogliere sessanta bambini
«L’iniziativa intrapresa dall’ Università degli Studi di Salerno è un grandissimo regalo per le donne e per le mamme». È quanto ha sottolineato il ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, che ha posato lunedì mattina la prima pietra dell’ asilo nido che realizzerà l’ateneo salernitano. L’asilo nido sorgerà in un plesso scolastico di via Roma, a Fisciano, poco distante dal campus universitario dove già esiste una scuola elementare e dove negli anni ’80 sorgeva una scuola materna. La struttura si svilupperà su un’area di circa mille metri quadrati e potrà accogliere circa 60 bimbi. «È una università all’avanguardia non solo per la ricerca - ha detto la Carfagna - ma anche per le numerose iniziative che riesce ad intraprendere. L’ Università di Salerno è un esempio anche per gli altri atenei italiani».
L’ateneo è il secondo, dopo a quello di Parma, ad avere una struttura simile. «Per una famiglia che lavora - ha detto il ministro - diventa una sicurezza poter disporre di strutture del genere che consentono di abbattere quegli ostacoli che frenano la crescita della natalità». «Oggi il costo delle vita è aumentato, per cui le donne hanno bisogno di lavorare - conclude - È giusto che le donne possano scegliere liberamente tra lavoro, carriera e figli, senza dovere rinunciare alla carriera per mancanza di strutture che permettano di seguire i propri figli».
La ristrutturazione della vecchia scuola materna di via Roma costerà 998mila euro, fondi che sono stati stanziati interamente dall’ Università degli studi di Salerno, come ha tenuto a precisare il rettore Raimondo Pasquino. «È una risposta concreta al problema della conciliazione dei tempi di vita familiare con i tempi della vita lavorativa - ha detto il rettore - un tema che non interessa solo le donne che lavorano o che vorrebbero lavorare , ma anche i lavoratori maschi, padri e mariti, e che si lega a quello delle pari opportunità».







