Ascea, il mare è sporco. I turisti protestano in piazza
Carmela Santi «Siamo venuti in vacanza nel Cilento per tuffarci a mare e non per vedere immondizia galleggiare in acqua».
È unanime il coro di protesta dei tanti villeggianti che, ieri mattina, hanno invaso il lungomare di Ascea per manifestare la propria rabbia contro il mare sporco. Intorno alle 10.30, una sostanza melmosa era infatti ben visibile nello specchio d’acqua antistante il lungomare cittadino: un fenomeno che puntualmente si ripete da qualche giorno, a metà giornata l’acqua del mare diventa improvvisamente sporca sollevando le proteste dei villeggianti. Ieri mattina, in preda alla rabbia, una nutrita rappresentanza di turisti ha deciso di alzare la voce spostando la protesta dalla spiaggia al centro città.
I bagnanti hanno occupato la strada antistante piazza Europa e per un’ora e mezza hanno ostacolato la circolazione delle auto. In pochi minuti s’è creato il caos. I manifestanti non hanno esitato a porsi dinanzi alle auto che tentavano di passare a ogni costo. I primi a intervenire sono stati i vigili urbani che hanno cercato di ristabilire l’ordine poi sono stati avvisati anche i carabinieri e la guardia costiera.
«Il mare è sporco - urlavano i bagnanti - chi ci risarcisce dei soldi spesi per le nostre vacanze? Che cosa fanno gli amministratori cittadini?» La risposta del sindaco Mario Rizzo non s’è fatta attendere. Il primo cittadino è sceso in piazza e s’è unito ai manifestanti pronto ad ascoltare le lamentele dei villeggianti per fornire tutte le possibili spiegazioni. «Il nostro impianto di depurazione funziona perfettamente - ha ribadito il primo cittadino - ed è stato controllato, giustamente a nostra insaputa, anche dai carabinieri sommozzatori dei Nas. Le analisi delle acque effettuate dall’Arpac e dal Comune, autonomamente e settimanalmente, continuano a dare risultati eccellenti. Ciò nonostante il fenomeno è evidente a tutti». Già nei giorni scorsi il sindaco aveva diffuso i risultati delle analisi effettuate da un laboratorio privato che aveva confermato la qualità eccellente delle acque del litorale di Ascea. «I risultati delle analisi ci confortano, ma comprendiamo che il fenomeno non invita a bagnarsi.
Il fatto - spiega il sindaco - che tale fenomeno si verifichi sempre allo stesso orario (tra le 10.30 e le 11) escluderebbe alcune cause. Tre anni fa, nonostante non avesse mai avuto problemi, il Comune di Ascea ha fatto lavori per 1,6 milioni di euro all’impianto di depurazione, la cui gestione e manutenzione affidata al Consac viene effettuata puntualmente con precisione e grande senso di responsabilità.
Il Comune è vittima, come lo sono i cittadini, ed è stata presentata una querela contro ignoti con riserva di costituirsi parte civile per danni provocati all’immagine». Di certo il Comune di Ascea non è l’unica vittima di questa misteriosa forma di inquinamento: nei giorni scorsi casi simili si sono verificati anche ad Agropoli e a Paestum. La guardia costiera sta lavorando per accertare l’origine dell’inquinamento: ieri mattina ad Ascea sono stati effettuati altri prelievi, non è escluso lo scarico al largo di sostanze inquinanti da parte di imbarcazioni.
Il Mattino






