Capaccio - Paestum: Consegna dei farmaci a domicilio per le persone disagiate
Firmato il protocollo d’intesa tra Comune di Capaccio-Paestum, Consorzio Farmaceutico Intercomunale e Associazione La Porta di Capaccio-Paestum
A partire dai prossimi giorni i cittadini di Capaccio appartenenti a fasce cosiddette “disagiate” potranno chiedere la consegna a domicilio dei farmaci telefonando ad una delle due farmacie comunale presenti sul territorio (Licinella e Ponte Barizzo).
Ieri pomeriggio è stato firmato il protocollo d’intesa tra il Comune di Capaccio-Paestum, il Consorzio Farmaceutico Intercomunale e l’associazione onlus La Porta di Capaccio- Paestum che si occuperà, in maniera volontaria e gratuita, della consegna dei farmaci.
Il servizio è rivolto ai cittadini appartenenti alle fasce “deboli” che, per vari motivi, non possono recarsi in farmacia per acquistare i farmaci di cui hanno bisogno. Una volta effettuata la richiesta alla farmacia, sarà la farmacia a contattare i volontari dell’associazione che effettueranno la consegna dei farmaci nel rispetto della privacy del richiedente.
«L’iniziativa prevede la possibilità di telefonare alla farmacia comunale e di dare il recapito per essere raggiunti dai volontari per il ritiro della ricetta e la consegna dei farmaci – ha spiegato il direttore Sorrentino – il Comune di Capaccio è il primo del consorzio e della provincia che ha promosso questa iniziativa».
«Ringrazio il sindaco Voza per l’attenzione e l’esempio che sta dando agli altri colleghi – ha aggiunto il vicepresidente Fogliame – questa amministrazione ha capito che alle categorie sociali che hanno bisogno di aiuto occorreva anche questo servizio».
«E’ un’esperienza nuova che sicuramente all’inizio presenterà delle difficoltà – ha osservato il vice presente de La Porta di Capaccio-Paestum Sabia – ma siamo entusiasti di portare avanti questa iniziativa».
«Lo scopo delle farmacie comunali non deve essere quello di guadagnare, quanto piuttosto di dare un servizio. – ha concluso il sindaco Voza – Le persone delle fasce più deboli, coloro che sono emarginati o discriminati, devono avere pari opportunità, perché senza equità sociale nessun paese può avere un riscatto socio-economico».







