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CILENTANI: BUONI, PAZIENTI, MA NON TONTI

cascate pertosa nel Cilento
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giovedì 13 settembre 2012
CilentoNotizie su GNews

Riceviamo e pubblichiamo:

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Qualche appunto per il Presidente del Parco

Ci avviciniamo alla fine della stagione estiva e s’incominciano a fare i primi resoconti. Nel complesso sembra che la soddisfazione sia piuttosto generalizzata ma con l’inizio delle scuole, la ripresa di quel poco lavoro che c’è ancora e le temperature che invertono la tendenza, come sempre, il Cilento rallenta e… va in letargo.

Già, perché fatte poche eccezioni, le risorse del nostro territorio, fino al prossimo anno, restano a “bagno maria”, salvo qualche sporadico evento o qualche festività intermedia come Natale oppure l’Epifania.

In una recente intervista del Dottore Amilcare Troiano, Presidente del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, rilasciata alla giornalista Barbara Ruggiero in occasione della manifestazione “Cinecibo” a Castellabate, vengono sciorinati una serie di dati, fatti, elementi e circostanze che farebbero apparire il Cilento, come lui dice, “un’eccellenza dell’Italia”.

Indubbiamente, insieme alla manifestazione di Castellabate, che rappresenta un fiore all’occhiello del Cilento, esistono diverse iniziative che, nonostante problemi e difficoltà, cercano di trainare il Cilento verso un livello ottimale di turismo e conoscenza. Ma siamo ancora piuttosto lontani da quell’eccellenza che vede il Presidente Troiano, poiché sono ancora tanti, forse troppi, i ritardi e le incompiute che affliggono questo territorio splendido e che sono attese da anni da questa gente paziente, ma non tonta.

Con l’istituzione del Parco Nazionale del Cilento, in tanti credettero che, in tempi ragionevoli, si sarebbe potuto raggiungere un buon livello di sviluppo, in particolar modo quello turistico. Si parlò di strade, infrastrutture, incentivi, programmi, progetti, ma dopo 17 anni, i cilentani hanno assistito più a bizzarrie politiche che alla realizzazione di progetti validi, utili ed innovativi, così come hanno notano gli sprechi, le dimenticanze, le difficoltà a realizzare programmi concreti per poter raggiungere quei livelli ottimali che avrebbero potuto consentire il salto di qualità.

Non si nega che alcune iniziative o taluni prodotti tipici hanno proiettato una località o un prodotto del Cilento verso obbiettivi eccellenti ma rimangono isole felici in un contesto che meriterebbe altre attenzioni, altri impegni e maggiori interessi, cercando di focalizzare l’attenzione sul territorio nel suo complesso, ancor prima della singola località o del prodotto.

Ancora oggi l’intero territorio del Parco non ha una completa copertura ADSL ed è impensabile obbligare il turismo a servirsi di un paio di operatori telefonici mobili perché sul territorio mancano ripetitori, così come è stato particolarmente apprezzato da molti cilentani, il loquace silenzio del Parco in occasione dei tagli scriteriati delle ferrovie che hanno pesantemente penalizzato le nostre coste ed il nostro territorio.

Di certo non se la passano meglio i collegamenti stradali ad iniziare dalla superstrada che attraversa l’intero territorio per finire alle strade secondarie, che si ramificano sul territorio, dove non si contano dissesti, buche, avvallamenti e frane, dove scarseggiano piazzole di sosta, protezioni laterali, pulizia dei cigli stradali e delle cunette, praticamente fattori di quasi abbandono che mal si coniugano con l’eccellenza che vede il Dott. Troiano.

Recentemente ho percorso il tratto dell’ex statale 18 da Vallo a Cuccaro, con alcuni amici canadesi; una strada che conserva un fascino unico tra boschi, macchia mediterranea, scenari piacevoli e panorami incantevoli ma in completo stato di abbandono, in altro loco forse avrebbe altri aspetti ma oramai non serve più, non c’è più l’interesse di qualche politico o del Parco ed allora si abbandona al suo destino.

Nell’intervista a cui accennavo in precedenza si parla di prodotti tipici, di dieta mediterranea, di valorizzazione delle risorse agricole, ma siamo certi che il Dott. Troiano sia al corrente che tra leggi e disposizioni regionali, vincoli e ordinanze, il Parco obbliga chi si avventura in quella direzione ad un complicatissimo labirinto burocratico, che spesso si presta a forme interpretative quasi sempre restrittive e che scoraggia la maggior parte delle iniziative imprenditoriali agricole e rurali. Una situazione che, a mio avviso, non è la migliore per incoraggiare i nostri giovani a rimanere e valorizzare il territorio del Cilento.

La “perfetta integrazione di arte, cultura, natura ed uomo”, tanto lodata dal Presidente, nella realtà è difficile da scorgere in quanto sono mancate quelle politiche efficaci e indispensabili a creare efficienza, qualità e modernità, e parliamo di network, parliamo di trasporti e collegamenti, parliamo di reti d’impresa.

Lungo le coste del Cilento, oltre 90 Km., il presidente Troiano, vede “una rete portuale ben costruita”, forse ha ragione se si riferisce ad imbarcazioni di otto, dieci metri che durante l’estate prendono d’assalto baie, insenature e spiagge, ma il turismo nautico si valuta in “piedi” e quelli che possono dare la svolta ai porti cilentani, sono le unità che vanno oltre i cinquanta, cinquantacinque piedi, ovvero oltre i sedici/ diciotto metri e nell’ottica nautica oltre Agropoli, Scario e Sapri, con qualche eccezione per Marina di Camerota quando l’imboccatura è agibile, per il resto possiamo parlare solo di buoni, validi, simpatici, accoglienti e caratteristici approdi. I porti, Signor Presidente, sono un’altra cosa e Lei, forse non vuol dirlo, ma crediamo lo sappia bene.

In una recente nota sul mare e sui litorali del Cilento, ho parlato di alcuni aspetti della salvaguardia ambientale del mare, dei litorali e dei fondali marini, adottare qualcuno di quei suggerimenti da parte del Parco forse potrebbe essere lo spunto per dare l’avvio non solo a preservare il nostro mare, le nostre coste, i nostri splendidi fondali marini, ma a creare buoni presupposti per una concreta forma di valorizzazione del Cilento."

Aniello Errico

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