Parchi nazionali, la Federparchi preoccupata per il protrarsi dei molti commissariamenti
Lettera di Fusilli al Ministro e alle Regioni: “Collaborazione e, se necessario, modifica delle regole”
La Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali torna ad esprimere tutta la propria preoccupazione di fronte alle difficoltà che incontra il rilancio dell'intero sistema delle aree protette per la condizione di stallo di troppi Parchi nazionali, a causa di una gestione precaria caratterizzata da molti commissariamenti e dall'assenza di moltissimi direttori.
Con una lettera inviata al Ministro Pecoraro Scanio e ai Presidenti delle Regioni interessate, Matteo Fusilli osserva infatti che “se è vero che due Parchi – Arcipelago Toscano e Appennino Tosco-Emiliano – hanno finalmente un presidente, è anche vero che nuovi commissari – nel Cilento, al Vesuvio, alla Maddalena – si sono aggiunti a quelli che da troppi mesi, in Abruzzo, nei Monti Sibillini, alle Foreste Casentinesi, al Circeo e all'Aspromonte, attendono una soluzione definitiva e condivisa.”
Secondo l'associazione delle aree protette “si tratta di una condizione che mette fortemente a rischio la capacità di questi Enti, alcuni dei quali istituiti recentemente e quindi con apparati e strutture non ancora consolidati, di programmare concretamente la propria attività secondo un orizzonte pluriennale, di costruire rapporti costanti e produttivi con le istituzioni e le comunità locali, di sollecitare il giusto livello di partecipazione secondo quanto la legge e i bisogni indicherebbero. E' una parte rilevante dell'intero “progetto parchi” che viene messo in discussione, un progetto dal grande valore nazionale, un elemento qualificante di una nuova Italia, attenta all'ambiente, alle proprie risorse naturali storiche e culturali che viene inficiato e svilito.”
Per questo la Federparchi “rinnova il proprio appello a Ministero e Regioni perché si impegnino a ricercare responsabilmente e urgentemente tutte le soluzioni possibili, applicando con determinazione il criterio della collaborazione istituzionale e inquadrando la questione delle presidenze in accordi di alto profilo, riguardanti gli obiettivi di gestione dei parchi, i progetti strategici di cui renderli protagonisti, la connessione con le politiche complessive di gestione del territorio e di costruzione delle reti ecologiche regionali e di quella nazionale.”
Non è la prima volta che la Federparchi invoca tale collaborazione e un simile programma - e che indica come sede per concretizzarli la Conferenza Stato-Regioni-Autonomie – ritenendoli essenziali “per affrontare con responsabilità una grande questione nazionale, oltre che per mettere alla prova le qualità degli amministratori dei parchi, per selezionarne il personale dirigente, per sottrarre ad una eccessiva politicizzazione e a logiche localistiche l'indicazione dei vertici degli Enti.”
Per l'urgenza di porre rimedio ad una situazione grave che non può ulteriormente essere sopportata, Federparchi avanza l'ipotesi che si prendano in considerazione modifiche alle norme che regolano le nomine dei presidenti dei Parchi nazionali anche prima dell'annunciata Terza Conferenza nazionale delle Aree Protette. A questo scopo Fusilli ricorda le proposte già messe a punto dall'associazione e annuncia la richiesta di un incontro al Ministro e di audizioni alle Commissioni Ambiente di Camera e Senato per la loro ulteriore illustrazione.







