Roccadaspide - Rischia di crollare il depuratore di Sant’Antonio
Il sindaco invoca l’intervento degli enti preposti alla messa in sicurezza dell’impianto
Rischia di crollare l’impianto di depurazione in località Sant’Antonio, a Roccadaspide. A lanciare l’allarme è il sindaco Girolamo Auricchio il quale evidenzia i rischi derivanti da una possibile caduta dell’impianto: questa sciagurata ipotesi potrebbe determinare non solo il blocco del servizio di depurazione ma anche l’inquinamento del territorio circostante la struttura. Il problema è causato da un fenomeno di smottamento legato agli eventi piovosi degli ultimi anni, che hanno provocato un fenomeno erosivo che è in continua evoluzione, nonostante in queste ultime settimane non stia piovendo. Non si tratta, quindi, di un episodio isolato e recente, tanto che da ben cinque anni il fenomeno viene monitorato dal comune: il problema è stato segnalato più volte dall’amministrazione comunale agli organi competenti, ma senza che la segnalazione abbia sortito gli effetti sperati. Le istituzioni chiamate ad intervenire non hanno preso in carico il problema, che adesso sta assumendo proporzioni preoccupanti. A causa dell’erosione della sponda del torrente che costeggia l’impianto, si sta verificando un movimento franoso che interessa il muro di recinzione del depuratore, le fondazioni dell’edificio tecnologico dell’impianto e le canalizzazioni elettriche di alimentazione. Peraltro, per effetto dell’erosione, un tratto del muro di cinta è sospeso nel vuoto per circa 16 metri; sono stati danneggiati anche i cavi elettrici interrati, che sono stati prontamente ripristinati, anche se in maniera provvisoria, da parte del comune di Roccadaspide, che così ha voluto, per quanto di sua competenza, scongiurare pericoli.
Si tratta di un depuratore realizzato circa 30 anni fa con un mutuo a carico del bilancio comunale: ora, per la messa in sicurezza dell’impianto, sono necessari 700 mila euro che, nell’ennesima lettera di segnalazione, il sindaco di Roccadaspide chiede agli enti preposti alla soluzione del problema: Comunità Montana Calore Salernitano, Stapa Ce.Pi.Ca., Ente di Ambito Sele, Autorità di Bacino, Regione Campania, Provincia di Salerno, che dovranno fare carico della realizzazione delle difese spondali e del fondo del torrente confinante con l’area dell’impianto, oltre che degli interventi di ripristino delle strutture dell’impianto stesso.







