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Psoriasi: Nuove formulazioni in gel semplificano la vita dei pazienti

📅 martedì 9 ottobre 2012 · 📰 SaluteSalerno

09102012 psoriasi lieve
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Napoli, 9 ottobre 2012 – Significativo peggioramento della qualità della vita, ricadute sulla sfera affettiva, ostacoli nella carriera: è il quadro che emerge da un’indagine sulla qualità di vita dei pazienti italiani affetti da psoriasi lieve-moderata, una malattia della pelle a carattere ricorrente, spesso non riconosciuta e non adeguatamente trattata, che colpisce soggetti predisposti geneticamente.

In Campania l’impatto della malattia è aggravato dall’incidenza della condizione di sovrappeso: la regione è prima in Italia, e questa condizione, insieme all’obesità, peggiora le manifestazioni della psoriasi e interferisce con l’efficacia dei trattamenti.

Oltre il 50% dei pazienti del campione nazionale e il 57,4% dei pazienti campani non si cura in modo costante e si rivolge al dermatologo solo quando i sintomi diventano troppo fastidiosi. A scoraggiare l’aderenza al trattamento prescritto, con conseguente perdita di efficacia, è la scomodità delle terapie topiche tradizionali quali creme e unguenti, che richiedono una lunga e laboriosa applicazione e che per le loro caratteristiche (untuosità, viscosità) ostacolano la vita lavorativa e di relazione. Ma per gli oltre 2,5 milioni di italiani con psoriasi lieve-moderata si delinea una svolta: nuove formulazioni in gel, già disponibili, che non ungono, non macchiano i vestiti, non ostacolano la vita di relazione e migliorano così l’aderenza alla terapia e quindi la sua efficacia.


La ricerca sulla qualità di vita delle persone con psoriasi lieve-moderata è stata realizzata nell’ambito della Campagna di sensibilizzazione nazionale “Che ne sai di Psoriasi? Conoscerla per curarla” promossa da A.DI.PSO., l’Associazione per la Difesa degli Psoriasici, con il supporto di LEO Pharma.

La Campagna, presente in rete nel sito www.momentinfo.net, prevede la distribuzione di materiale informativo su patologia e trattamenti nelle farmacie di Napoli e provincia.

Come rileva Mara Maccarone, Presidente A.DI.PSO., «la psoriasi, con il suo aspetto poco gradevole, diventa l’anello fragile per la persona che ha ben visibili i segni della malattia e compromette inevitabilmente non solo la sua carriera, ma spesso anche il posto di lavoro. La persona affetta ha l’esigenza prioritaria del mattino di preparare la “cute” per migliorare il suo aspetto fisico. Ma non è tutto: i tempi di pausa lavorativi, poi, serviranno ad allineare nuovamente il proprio aspetto fisico spalmandosi altre dosi di pomate, e questo fino a sera. Tutto ciò provoca stress e disagio continuo, compromettendo la qualità della vita».



La grande maggioranza dei pazienti campani (85,8%, più della media nazionale) ritiene che le manifestazioni della malattia rendano la vita quotidiana abbastanza/molto difficile: sintomi come prurito continuo, dolore, sanguinamento incidono pesantemente su tutti gli ambiti di vita e non risparmiano lavoro, famiglia, vita sessuale. Più di un terzo dei pazienti campani (38,9%) prova imbarazzo e vergogna nel contesto lavorativo, il 22,8% ritiene che avere la psoriasi lieve-moderata renda più difficile la carriera e per il 26,2% è causa di un numero maggiore di assenze dal lavoro.

Nella sfera dei rapporti affettivi, a causa della visibilità dei segni sul corpo, l’impatto della patologia è ancor più pesante: quasi la metà del campione campano (45,2%) prova disagio e frustrazione verso partner e familiari, mentre insicurezza e ansia nei rapporti intimi pregiudicano la vita sessuale del 42,5% dei pazienti campani. Il dottor Fabio Ayala, Direttore della Clinica Dermatologica dell’Università di Napoli Federico II, conferma il quadro emerso dalla ricerca: «globalmente considerata, la psoriasi influisce decisamente sulla qualità di vita di chi ne è affetto, anche durante i periodi di remissione; sovente il timore che le manifestazioni cutanee possano ripresentarsi, nelle stesse precedenti sedi o in altre, genera ansia e, più spesso, depressione e anche un paziente con estensione limitata di malattia, sulle mani o sul cuoio capelluto, può avere ripercussioni importanti nella vita lavorativa o di relazione sociale in generale».

Il peso psicologico e sociale che la psoriasi lieve-moderata impone è dunque oneroso: secondo Marzia Duval, Psicoterapeuta del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Napoli Federico II, «I sintomi della psoriasi, come il prurito e il dolore, incidono profondamente nella vita della persona che ne è affetta e possono essere considerati indicatori della difficoltà che il soggetto si trova ad affrontare in un determinato momento, ma possono essi stessi causare sofferenza e stress, incidendo negativamente sulla condizione e sulla vita della persona».

Quello che emerge in generale da questa ricerca, insieme al pesante impatto della psoriasi lieve-moderata sulla vita dei pazienti, è la diffusa insoddisfazione nei confronti delle attuali terapie: in Campania, più della metà dei pazienti (59,2%) si ritiene “poco o per nulla soddisfatto” delle attuali terapie topiche attualmente utilizzate che “non risolvono purtroppo nulla e i cui benefici sono temporanei”.

Ma ora sono disponibili anche in Italia trattamenti in grado di superare le difficoltà delle cure tradizionali; la grande innovazione appare legata alle nuove formulazioni in gel, che sembrano possedere i requisiti che secondo i pazienti dovrebbero appartenere a una terapia topica ideale: ‘applicazione preferibilmente una volta al giorno’, ‘efficacia’ e ‘gradevolezza dal punto di vista cosmetico’.

Come afferma il dottor Ayala, «oggi lo studio degli eccipienti e dei veicoli delle formulazioni dermatologiche ha consentito notevoli progressi nel campo specifico. D’altra parte, la vita moderna non consente, di norma, di dedicare troppo tempo alle terapie esterne, soprattutto se caratterizzate da formulazioni che non hanno accettabilità adeguata, rapidità d’azione, assenza di effetti collaterali. A tali principi s’ispira la scelta delle formulazioni in gel, facili da usare, accettabili dal punto di vista cosmetologico e in pratica invisibili».

La formulazione in gel è il veicolo della combinazione di un derivato della vitamina D, il calcipotriolo, con il betametasone, un corticosteroide, da utilizzare una sola volta al giorno, che agisce rapidamente sul prurito, sullo spessore delle lesioni e sull’eritema.

Artefice di questa attesa innovazione terapeutica è l’Azienda danese LEO Pharma, da circa un anno operativa anche in Italia, particolarmente attenta ai bisogni insoddisfatti dei pazienti che soffrono di patologie della pelle: «è fondamentale che l’interesse aziendale sia focalizzato a garantire il benessere del paziente – afferma Giuseppe Michele Blasco, Medical Director di LEO Pharma Italia – formulando terapie che riescano a controllare la malattia nella misura in cui siano in grado di indurre remissione delle lesioni cutanee e diminuzione del numero di riacutizzazioni. Alla luce delle considerazioni sull’aderenza alla terapia, il nostro farmaco assume una posizione di rilievo nella scelta terapeutica, in quanto i due principi attivi svolgono azione sinergica, andando a contrastare i differenti meccanismi patogenetici che conducono alla formazione della lesione cutanea, e sono somministrati una sola volta al giorno».

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