EBOLI: TRAFUGATI RESTI STORICI ED ARTISTICI
di Marisa Russo | BlogAd Eboli, dietro la chiesa di San Francesco, in via Domenico Romano, nella zona detta Posterula, c’è la casa del pittore Giovanni Luca de Luca, accanto una casa dei francescani a loro donata nel secolo XVI. Sulla
parete di queste due case c’era uno stemma che è stato trafugato. Il furto è stato favorito da una impalcatura che la ditta che sta eseguendo delle riparazioni ha montato. Rubata anche una parte di un grandissimo affresco raffigurante alcuni pannelli della Natività, opera del 1500.
L’affresco è totalmente danneggiato dal tempo, solo alcuni particolari si intravedono.
“Era ben visibile il volto della Vergine … e proprio questo ha subito l’asportazione. Tale atto è avvenuto da parte di un maniaco che ha il “cattivo gusto del possedere”__afferma Peppe Barra editore ebolitano molto attento al suo paese_ L’asportazione è stata eseguita da “manovali”, da inesperti. Non rivedremo più il volto della Madonna cinquecentesca, opera pregevole che il passante si sforzava di scorgere tra le tante macchie ed immagini annerite.
Perché quando si eseguono dei lavori non si obbliga, in primis, di salvare ciò che vale, invece di pensare alle sciocchezze collaterali?”
Sul numero 32 de “Il Saggio”, edito da Barra, del dicembre 1998, fu pubblicato un articolo a firma di Carmine Giarla dal seguente titolo: “Nell'arte del Cinquecento ad Eboli: Il tema del Presepe e della Natività”, dove si cita anche lo stemma trafugato:
“Nei pressi di via Posterula, si trova una casa con uno stemma riproducente l'insegna dei Della Porta ed il simbolo francescano, con la scritta: Paulus Antonius Donavit Sancto Francisco.
Nel 1579, costui aveva donato infatti tutti i suoi beni al convento. E proprio sopra una parete esterna della casa, a qualche metro dal campanile (attuale via Domenico Romano), si osserva un enorme pannello affrescato in più riquadri. Nella parte superiore vi erano S. Lucia, S. Nicola ed altri. In mezzo il bel paesaggio di un presepe con una perduta Natività (c'è la scritta: Natus est Bectalem). Sotto, al centro, è ancora una Vergine con alle spalle altra figura che dovevano formare una Annunciazione. Dei frammenti integri rimane, tra gli altri, uno zampognaro, un drago, la stella cometa, un felino, un'aquila, un volto con fascia sulla fronte, una cancellata dietro la quale s'intravedono due volti. Avanzano pure alcune lettere di precedenti didascalie. Vi è un preciso riferimento alla committenza francescana. Sul luogo Posterula insistevano la cappella di Santa Croce e della Carnale riconfermata a Berardino e Marcello Granato nel1518, dove è riportato anche che la stessa Cappella era stata in precedenza concessa con atto di notaio F. Potifredo rogante nella seconda metà del Quattrocento. La casa di Paolo Antonio confinava con mastro Giovanni Luca de Luca pittore ebolitano che ereditò nel 1563 delle case dette 'pente' (cioè già dipinte a quell'anno) vicino proprio Paolo Antonio della Porta.
Ricordiamo che è documentato al 1544 il bel costume di far dipingere botteghe, 'palchi e cantoni', delle vie di Eboli da Giuseppe Ciciliano, detto il Polidorino, "giovanetto veramente in cotal mestiere troppo raro ed eccellente".”
La documentazione scritta è ciò che resta integra con lo sdegno per l’incuria e l’indifferenza che permettono queste azioni.
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