PESCA DEL NOVELLAME: UNA PETIZIONE ALL’UNIONE EUROPEA
30 chili qui, un quintale là di novellame pescato da i “dilettanti”, come li chiamano nel Cilento, e che vengono spesso sequestrati dalla Capitaneria di porto.
I dilettanti sono pescatori di frodo come correttamente li definisce la legge. Pesce spada, tonno rosso sono spesso catturati con reti a largo nel Cilento, sebbene proibiti perché specie a rischio di estinzione. Il wwf mette queste specie tra quelle ormai difficilmente disponibili in natura. Pertanto gli individui giovani da cui dipende la sopravvivenza della specie, sono rigorosamente protetti.
Ma il pesce spada e il tonno rosso sono pesci prelibati e quindi richiesti dal mercato, per cui i dilettanti catturano anche il novellame rivendendolo sotto banco.
L’altro giorno a Sapri sono stati fermati e denunciati pescatori di frodo intenti a trasferire novellame da un gommone a compari che aspettavano sulla spiaggia del Brizzi. Sarebbe poi stato venduto nelle pescherie e con i furgoncini ambulanti.
Malgrado i divieti questa pesca continua a fiorire, rendendo sempre più esigue le risorse nel mare.
Per trent’anni infatti i ministri europei della pesca hanno preso delle decisioni che hanno portato solamente a pescare in maniera eccessiva, con la conseguenza di aver sovrasfruttato i pesci e consumato le riserve ittiche nazionali. Se si continuerà così gli ecosistemi si destabilizzeranno e l’economia della pesca fallirà.
Ecco quindi l’esigenza di inviare ora un messaggio ai parlamentari europei che si occupano di pesca e chiedere loro di assicurare un futuro per il mare e per l’economia della pesca.
Abbiamo tempo fino all'otto novembre per cambiare le cose!
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Foto da internet
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