L'oliva salella “ammaccata” del Cilento, la richiede tutto il mondo
Dalla Russia con amore, per le olive 'ammaccate'. L'oliva salella “ammaccata” del Cilento, da pochi mesi presidio Slow Food, e', infatti, diventata in pochi giorni uno dei frutti piu' ricercati tra russi, giapponesi e cinesi. E' quanto risulta dalle richieste ricevute negli ultimi giorni dai produttori della cultivar "salella", inserita tra i presidi Slow Food da pochi mesi nella versione realizzata secondo l'antica ricetta cilentana che prevede l'ammaccatura dell'oliva con una pietra di mare e l'immersione in salamoia.
A far conoscere il prodotto ci ha pensato nei giorni scorsi il "Salone del Gusto" di Torino dove le olive dei produttori di San Mauro Cilento, Casalvelino e Pollica-Acciaroli, i Comuni che hanno sostenuto la candidatura delle 'ammaccate', e' andata letteralmente a ruba. E dopo il Salone, e' stato un crescendo di richieste, facendo schizzare il prezzo delle olive ammaccate fino a 40 euro al chilogrammo. E negli ultimi giorni, sono diventate ricercate in tutto il mondo.
"Abbiamo ricevuto richieste dall'Inghilterra, dalla Francia, e poi dal Giappone, dalla Cina e naturalmente dalla Russia. - spiega Stefano Pisani, sindaco di Pollica Acciaroli - L'idea di inserire l'oliva ammaccata tra i presidi Slow Food fu del sindaco Angelo Vassallo. Il boom di richieste di questi giorni conferma che quando il Cilento fa il Cilento non teme nessuno. E conferma anche che il Parco del Cilento e' una grande opportunita' economica per tutti, e non certo un limite. Voglio ringraziare il presidente del Parco Amilcare Troiano, che ha creduto a questa iniziativa e l'ha sostenuta fino alla fine".(ANSA).







