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L’omaggio di Baronissi ai Beatles: “Lucy in the Sky with Diamonds” diventa opera d’arte | FOTO

📅 domenica 11 novembre 2012 · 📰 Spettacoli-EventiSalerno

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Una scultura alta 16 metri con un diamante incastonato realizzata per i 200 anni della città


«Immagina te stesso in una barca sul fiume / con alberi di mandarino e cieli puliti / Lucy nel cielo con diamanti…».

C’è più di un pezzo di storia della band di Liverpool - ed un omaggio rievocativo alla melodia scritta da Lennon e McCartney - nella scultura firmata Nicola Salvatore inaugurata questa sera in via Tommaso Sanseverino.

“Lucy in The Sky with Diamonds” è il link che unisce i Beatles a Baronissi. Un ponte fra passato, presente e futuro. Naso all’insù. E lo sguardo illuminato da quel diamante largo tre metri incastonato in cima all’opera d’arte, in un abbraccio di assi in acciaio alte 16 metri che si inerpicano verso il cielo.

«È un faro, un riferimento che, data l’altezza, consente di essere vista da Fratte come dalla superstrada Salerno-Avellino – sottolinea Massimo Bignardi, direttore del Frac – ma è anche un corpo giovane con arbusti in elevazione: richiamo simbolico al territorio dei “saperi” della facoltà di Medicina che ha sede proprio a Baronissi».

“Lucy in the Sky with Diamonds” è la seconda opera d’arte commissionata dal Comune di Baronissi per festeggiare i duecento anni di storia della comunità. Un anno fa l’artista Enzo Bianco ripercorse sui muri di piazzetta Notari, cuore dell’antica Baronissi, le tappe di un viaggio lungo due secoli e scandito dal fascino della storia.

Dalla ceramica di Bianco all’acciaio di Salvatore.

Il passaggio dal passato al presente, con lo sguardo proiettato al futuro.

«È una scelta, quella di insistere sulla riqualificazione urbana dei luoghi – spiega il sindaco Giovanni Moscatiello – perché diventino luoghi di incontro e di socializzazione di una nuova generazione, quella del terzo millennio, e al tempo stesso per continuare ad estendere nel territorio cittadino la vivacità di esperienze creative già ben promosse dalle attività del Frac Museo-Fondo Regionale d’Arte Contemporanea. L’intento è di insistere su un processo di aderenza alla contemporaneità, di accogliere il processo di trasformazione dell’idea di periferia, riaffermando il senso di uno spazio creativo inserito nella città-territorio, così come si sta configurando da tempo la dinamica urbanistica della nostra Baronissi. Al contempo significa anche porgere e dare vitalità al patrimonio urbano nel suo insieme di civitas e di urbs, ponendo attenzione alle manualità tipiche dell’artigianato artistico presenti nel territorio, com’è stato per l’intervento in ceramica della piazzetta Notari e quelle nuove tecnologie che caratterizzano i nostri anni»



«La pratica di confronto con il “luogo” evidenzia – ha rilevato di recente Massimo Bignardi direttore Frac – il rinnovato desiderio di Nicola Salvatore di segnare la città che si carica della necessità di coniugare memoria e storia: insomma operare nel territorio dei ricordi, attingendo da essi immagini che possono contribuire a rigenerare il processo partecipativo della comunità, così com’è stato per il passaggio di balene che realizzò, come azione performativa nell’urbano, nel 1975 a Salerno. Il titolo, non poteva essere diversamente, si rifà ad una celebre canzone dei Beatles degli anni Sessanta. Dalla prima strofa l’artista, in gioventù bassista e voce di una band rock locale, attinge il senso di prospettiva che il faro dovrà disegnare alla collettività: «Immagina te stesso in una barca sul fiume, / con alberi di mandarino e cieli puliti /…».



Alla cerimonia hanno parteciperanno anche il Coro Musica In-Teen Chorus-Insieme per Caso, diretto da Biagio Capacchione, l’Accademia dello Spettacolo di Baronissi, diretta da Gaetano Stella, la Banda musicale di Baronissi, diretta da Fabio Scuoppo ed il trombettista Clemente Gaeta.



Nicola Salvatore (Casalbore – Avellino, 1951). Frequenta l’Istituto d’arte di Salerno e l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Dal 1995 è titolare della cattedra di pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Nei primi anni Settanta espone a Cava dei Tirreni. Nel 1979 è alla Colonna di Como e alla Cooperativa Esperienze Culturali di Bari. Nel 1981 è allo studio Inquadrature di Firenze, l’anno seguente è prima alla Pantha Arte di Como e poi alla Taide di Salerno. Qualche anno più avanti tiene una personale allo Spazio Arte di Mendrisio. Nel 1991, dopo le personali a Villa Damiani di Marsala e a Exofficina a Mercato San Severino, presenta la serie “Nero d’ombra” all’hangar dell’Areo Club di Como e alla Cappella di Villa Rufolo di Ravello, mentre nel 1993 presenta alla Pinacoteca di Palazzo Volpi a Como una serie di nuove sculture. Approda a Milano con “Nuove opere” nel 1994 alla Galleria Arcadia Nuova. Nel 1995, elabora intorno al residuo di “Fumo” una ipotetica combustione dei padri del novecento dell’arte in uno spettacolare intervento all'Arte Fiera di Bologna, prima di un’ altra personale di “Tecniche Miste” con scultura e tavole alla Galleria Manuela Nanni di Milano. Nel 1997 partecipa ad Ancona al “Premio Marche” nella Mole Vanvitelliana; ancora a Napoli, nelle scuderie di Palazzo Reale partecipa ad “Arteceramica”. Nel 1998 per Gallotti e Radice di Cermenate partecipa con altri cinque autori al progetto di “Sei Tavoli in cerca d’autore” presentati alla Fabbrica Eos di Milano. Nel 2000 presenta le sculture “Ferro di vulcani” nel Real bosco di Capodimonte a Napoli e durante l’estate presso l’ex convento S. Michele ad Anacapri. A luglio 2001, è ad Alessandria con la personale ‘Tra due fiumi’. Nella primavera del 2004 è presente ad Agliè (TO) a ‘Scultura internazionale’. Nel 2005 è ospitata una sua monografica presso il FRAC di Baronissi. Lo si segnala, inoltre, nel 1975 alla X Quadriennale di Roma. Nella primavera del 2005 partecipa alla XVI Edizione della Quadriennale nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e in Germania e a Dresda con una serie di lavori sulle balene. Lo stesso anno, è tra gli artisti invitati a rappresentare l’Italia per l’Esposizione Universale ad Aichi in Giappone. Tra il 2005 e il 2010 è stato art director degli allestimenti artistici delle navi da crociera della Compagnia Costa. Del 2007 è la personale alla Fondazione Stelline di Milano; la presenza alla mostra sulla scultura italiana del XX contemporanea tenutasi a Genova presso la Galleria Cerruti nel 2008, mentre nel 2009 è presente alla rassegna “Il belle e il buono. Mangiarte”, tenutasi a Perugia. Di recente ha tenuto una mostra personale alla Galleria Venise-Cedra di Casablanca, ed è stato invitato alla mostra “Differents questions”, allestita nella chiesa sconsacrata di san Carpoforo a Milano e al Padiglione Italiano della 54a Biennale di Venezia.Vive e lavora tra Como e Marrakech .








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