Servizi sociali campani a rischio interruzione dal 1 gennaio, settemila operatori in protesta a Napoli
Senza stipendio da 10 mesi, gli Stati Generali del Welfare pronti a scendere in piazza: appello al ministro Fornero
Parte da Baronissi, Comune capofila del Piano di Zona S2, la marcia degli operatori sociali delle province campane verso Napoli.
Da 10 mesi senza stipendio e con l’azzeramento delle risorse da parte del Governo Monti, stamane oltre 300 rappresentanti dei diversi ambiti territoriali della regione hanno costituito gli Stati Generali del Welfare campano che coinvolgono 52 Piani di Zona, 7mila operatori e circa 800mila cittadini destinatari dei servizi. Servizi destinati ad essere cancellati entro dicembre in mancanza di una nuova quadratura dei conti da parte del Governo e della Regione Campania.
Al fianco dei dirigenti e degli operatori è sceso in campo anche il sindaco di Baronissi Giovanni Moscatiello: «Il mio è un appello al presidente Stefano Caldoro ed al ministro Elsa Fornero affinchè si trovi una sintesi fra le parti e che la si raggiunga presto – ribadisce – non si possono cancellare con un colpo di mano i fondi per il Sociale nel nome della spending review perché molto presto lo scenario che troveremo dinanzi sarà apocalittico».
E ancora: «Centinaia di bambini vittime di maltrattamenti e violenze tra le mura di casa affidati dal tribunale agli istituti specializzati torneranno nelle rispettive famiglie perché non avremo più soldi per mantenerli; migliaia di anziani resteranno soli perché non ci sarà più un euro da destinare alla loro assistenza e stesso destino toccherà a tante giovani madri ed a tutti coloro che hanno bisogno d’aiuto».







