Abusivismo: accertamenti della Forestale nel Parco, tre denunciati
Sono stati denunciati dal Corpo Forestale dello Stato, N.R. di anni 75 (in qualità di proprietario/committente), B.G. di anni 52(in qualità di proprietaria) e L.D. di anni 59(in qualità di esecutore materiale), responsabili di aver eseguito lavori abusivi senza le previste autorizzazioni, nei comuni di Piaggine località “Valloni” e Monte San Giacomo località “Pegliara-Tempone Carnale”.
L’operazione è scattata in seguito a due segnalazioni anonime da parte di alcuni cittadini pervenute al Comando Stazione Forestale di Piaggine e Teggiano.
Una squadra composta da personale del Comando Stazione Forestale di Piaggine, giunta alla località “Valloni”, in agro del comune di Piaggine, riscontrava la realizzazione di due manufatti in muratura in corso d’opera e coperture a falde inclinate con tegole di argilla adiacenti al preesistente fabbricato e, sparsi sull’appezzamento e ai margini dello stesso si constatava la presenza di rifiuti di varia natura (cassette e avvolgibili in plastica, bidoni in lamiera, residui edilizi ecc.).
Dalle successive e approfondite indagini esperite presso l’ufficio tecnico del comune di Piaggine, gli Agenti appuravano che i lavori e le opere riscontrate, erano state realizzate senza alcun titolo autorizzativo, quindi del tutto abusivo.
Mentre il Comando Stazione Forestale di Teggiano, durante un servizio mirato al contrasto del fenomeno dell’abusivismo edilizio, lungo la strada Comunale Pegliera in agro del comune di Monte San Giacomo, oggetto di segnalazione, sorprendeva un cittadino Sangiacomese, mentre era intento a completare lavori abusivi antistante un fabbricato rurale, consistenti nella realizzazione di un muro formato da gabbioni in rete metallica con maglie in filo di ferro, riempiti con pietrame calcareo di idonea pezzatura, di dimensioni m.11 circa di lunghezza e m. 2 circa di larghezza e m.2 circa di altezza, senza essere in possesso di nessun titolo autorizzativo.
Accertata la totale illegittimità dei lavori, in entrambi i casi, le Giubbe Verdi, denunciavano alla competente Autorità Giudiziaria di Vallo della Lucania e di Sala Consilina, i tre trasgressori, i quali dovranno rispondere per il reato di abusi edilizi, abbandono incontrollato di rifiuti e alterazione e deturpamento di bellezze naturali.
I reati ambientali venivano perpetrati in zona sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale, contemplati nell’area Protetta del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, nonché in zona S.I.C.(Sito d’Importanza Comunitaria) e Z.P.S.(Zona di Protezione Speciale).
L’operazione che ha portato alla denuncia e alla scoperta dei Reati, originatasi da una semplice segnalazione, rappresenta un esempio di collaborazione vincente tra cittadinanza ed Istituzioni, importante per evitare che il perdurare del continuo stillicidio di microabusi ambientali, può condurre ad una definitiva trasformazione e cementificazione di territorio protetto.
C.Stampa del C.T.A. del C.F.S. di Vallo della Lucania (SA)







