NON E’ MAI TROPPO TARDI
Ogni tanto, grazie a Dio, si assiste ad un intervento positivo di tutela della natura nella Cala del Cefalo, area con il maggior numero di Siti di interesse comunitario del parco nazionale del Cilento. L’altro ieri forestali del Parco stavano operando infatti per eliminare le numerose piante di mimose aliene cresciute sulla duna.
Il Problema della presenza di mimose aliene sulla duna protetta della Cala ha radici antiche, perché questa specie presenta alberi piuttosto grossi di almeno 4o5 anni di età. Gli habitat dunali sono fra quelli più rari e a rischio di estinzione nel Parco a causa delle attività antropiche: pertanto l’invasione di specie aliene, riconosciuta fra le principali cause di perdita di biodiversità a livello mondiale (l’Art 12 del DPR 120/03 vieta qualsiasi introduzione di specie aliene), costituiva un problema serio per l’area dunale della Cala.
Fare verde presentò una prima segnalazione il 2 apr. 2010 al Parco con lettera al direttore e al presidente, i quali si impegnarono per iscritto il 30 aprile a risolvere il problema di perdita di biodiversità. Nell’ impegno pervenutoci tramite la dott. De Riso, la biologa del parco, si dichiarava che “Le
operazioni di eliminazione delle mimose verranno effettuate in modo tale da non danneggiare la flora dunale presente”, e in tempi rapidissimi.
Cosi scriveva l’Ente dopo le nostre numerose richieste d’intervento. Tuttavia passava ancora un anno e le mimose crescevano e si moltiplicavano indisturbate, soffocando con la loro natura invasiva la vegetazione autoctona, caratteristica della duna.
Fu allora che Fare verde avanzò il 13 dicembre del 2011 un esposto alla Procura di Vallo denunciando “l’infestazione di specie autoctone caratteristiche dell’ecosistema dunale, composto da habitat prioritari caratterizzati da specie autoctone, antiche anche di 100 e più anni”.
Si ipotizzava anche la causa del problema individuandola nel trasporto di semi dal terreno (area Sic) dove sorge la discoteca Ciclope nel quale allignano appunto diverse specie aliene, quali piante ornamentali tra cui alberi adulti di mimosa (vedi foto).

Ebbene, finalmente dopo un anno dalla denuncia il Parco ha trovato i fondi per intervenire su quello che rappresenta un preciso obiettivo di un parco naturale, il quale nasce proprio per conservare e tutelare le specie animali e vegetali spontanee presenti in un preciso territorio, e che rappresentano appunto la “varietà della Vita”. Il nostro Parco, patrimonio dell’Umanità, ne è ricchissimo.

Lo scortecciamento in circolo alla base del tronco (cercinatura) è l’unico metodo per ottenere la morte della pianta – muore in piedi si dice - , in quanto tagliando alla base il tronco favorirebbe la nascita di polloni e quindi non risolvere il problema.
Rimane tuttavia la causa della diffusione della mimosa sulla duna e cioè la presenza di queste piante nel “giardino” della discoteca Il Ciclope ,ricco di piante ornamentali oltre la mimosa quali palme, oleandri, bucanville, pitosfori eccetera. Fare verde presenterà prossimamente la richiesta di eliminare questo problema a monte.
Fare verde Cilento
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