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Special Meeting d’Interscambio culturale Italo-Russo

📅 mercoledì 21 novembre 2012 · 📰 EconomiaSalerno

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Winter Memorial Costa d’Amalfi: arte, feste, odeporica.

La festa di S. Andrea Apostolo ad Amalfi


Il Centro di Cultura e Storia Amalfitana, in collaborazione con docenti universitari italiani e stranieri, tra i quali si menziona in particolare il Prof. Michail Talalay (coordinatore scientifico della manifestazione), ha condotto una sistematica e rilevante campagna di ricerca storico-artistica vertente principalmente sulle grandi attestazioni della cultura russa, mediate dalla presenza in Costiera Amalfitana di artisti e scrittori di origine russa e sulle loro opere.

Le ricerche effettuate ed in corso pongono in rilievo gli aspetti e i momenti di incontro e di interrelazione fra i due ambienti culturali, russo e italiano, sostanzialmente diversi ma spesso sorprendentemente accomunati nelle forme e nelle espressioni della cultura artistica e letteraria manifestatesi in varie epoche e segnatamente in quella contemporanea, proprio nella Costa di Amalfi.

In esito alle proficue acquisizioni di studio attestate da pubblicazioni di grande valore riguardanti le vicende autobiografiche e le opere pittoriche e letterarie dei russi vissuti tra il Golfo di Napoli, l’isola di Capri, la Penisola Sorrentina e la Costiera Amalfitana, il Centro di Cultura e Storia Amalfitana, con l’Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze, La Fondazione Ravello, i Comuni di Amalfi, Ravello e Positano, la Provincia di Salerno, la Regione Campania e con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, promuove, nel contesto dei festeggiamenti del prossimo 30 novembre 2012 in onore dell’Apostolo Andrea, Patrono della Chiesa russa e della città di Amalfi, un primo Special Meeting d’Interscambio Culturale italo-russo Winter Memorial Costa d’Amalfi: arte, feste, odeporica. La festa di S. Andrea Apostolo ad Amalfi, dal 28 novembre al 1 dicembre 2012, nell’ambito del progetto S.M.I.L.E. (Studious Meetings and International Lab for Events) promosso dal Centro..

L’incontro consisterà in una serie di manifestazioni convegnistiche, espositive, celebrative ed editoriali, di cui all’allegato Programma, con l’obiettivo di fondo di porre le premesse di base per una duratura serie di iniziative di interscambio culturale fra alcune Istituzioni e Comunità scientifiche delle grande Russia da una parte, e dall’altra Amalfi e le Repubbliche Marinare italiane che, grazie ai loro traffici commerciali, costituirono nel Medioevo principali poli di diffusione e mediatori culturali fra Occidente ed Oriente del Mediterraneo, fino a giungere alle soglie del Continente euro-asiatico.

Il Centro, il Comune di Amalfi e le istituzioni pubbliche ed accademiche italiane auspicano di propiziare in tal modo, mediante la cooperazione culturale italo-russa, iniziative volte alla diffusione internazionale della ricerca scientifica e culturale fra i due Paesi e di incentivare in tal modo lo studio e la valorizzazione delle loro interrelazioni culturali.

Momento centrale del Meeting è la mostra Il Piccolo Ermitage di Vasilij Nečitajlov tra Amalfi, Positano e Ravello con la riscoperta della figura di Vasilij Nečitajlov, nato a Rostov sul fiume Don il 2 agosto 1888 e morto in Amalfi il 12 agosto 1980. Ufficiale presso il Comando dell’Armata Russa nel 1917 sul fronte meridionale, quando scoppiò la Rivoluzione d’Ottobre, travolto dagli eventi, fu profugo prima a Costantinopoli (1920), poi in Bulgaria, dove rimase per tre anni, poi in Francia, Paese che l’ospitò per 12 anni a Parigi e sulla Costa Azzurra. Raggiunse l’Italia nel 1936 e, pervaso da una grande carica di spiritualità nel 1940 - aderì alla Chiesa Cattolica di rito bizantino slavo. Dopo un breve soggiorno Firenze, raggiunse la Costa d’Amalfi fermandosi prima a Ravello, dove concepì e realizzò il suo capolavoro, La pietà, che espose nell’Anno Santo 1950 alla Mostra Internazionale di Arte Sacra a Roma (l’opera fu particolarmente apprezzata dal Papa Pio XII che ne dispose l’acquisto per le sale Vaticane).

Da Ravello si trasferì dunque ad Amalfi verso la metà degli anni Cinquanta dimorando presso il Palazzo “Scoppetta” del Comune di Amalfi per concessione della Pubblica Amministrazione, per rimanervi fino alla morte sopraggiunta il 12 agosto 1980. Venne dal Necitailov ribattezzato con la denominazione di “Villa Ermitage” per avere nell’esilio un lembo della sua Russia che ricordasse il grande museo di Leningrado, la Pietroburgo di un tempo.

Necitailov, sulla scia del suo grande Maestro russo M. Nesterov, ispirato dalla suggestiva mediterraneità e dalla serena meditazione, che i luoghi della sua nuova Patria d’adozione finalmente gli consentirono dopo le burrascose vicende vissute, raggiunse livelli di grande espressività artistica nel campo della rappresentazione pittorica dell’arte sacra e della raffigurazione paesaggistica. Nella solitaria serenità del suo ‘eremo’ non cessò mai il ricordo della sua terra e dagli echi della Rivoluzione socio-economico-politica della sua gente che rivede e trasfonde nei volti del popolo e dei pescatori di Amalfi, Ravello e Positano raffigurati nelle sue grandi tele presenti nei Duomi di Amalfi e Positano ed in alcune collezioni di privati cittadini della Costa.

La rilevanza della vicenda artistica del Necitailov, che – come rileva il M° Mario Schiavo di Ravello, tra i primi suoi alti estimatori in Italia (cfr. “Il Duca” – 16/31 gennaio 1991), si conformò al concetto classico, nell’afflato originale dell’anima russa, di un equilibrio fra spirito e materia attraverso sobrietà dei mezzi e serenità espressiva – non è stata colta appieno dalla critica artistica tanto da meritare e rendere opportuna, anzi doverosamente necessaria un’operazione postuma di recupero e rivalutazione.

I fantasmi di possibili persecuzioni legate alla sua condizione di esule russo dal totalitarismo post-rivoluzionario nella sua fantasia continuarono ad agitarsi fino alla morte. Sopiti dalla vicinanza e dal sostegno materiale e morale dei suoi pochi amici russi in italia ed amalfitani fino agli anni più maturi, i suoi tormenti riaffiorano nella malattia, che in vecchiaia progressivamente si materializzano in alcune grandi suoi quadri, inconsciamente trasfusi nei volti dei personaggi che rivelano, in modo commovente e sincero, l’ansiosa e triste interiorità e la natura spirituale profonda della drammatica vicenda di vita che costantemente impronta la sua produzione artistica.

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