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Castellabate festeggia il patrono San Costabile, l'unico Santo cilentano

📅 16/02/2007 · 📰 AvvisiSalerno

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( 16-feb-07 ) - Si concluderà domani (17 febbraio) le festività legate a San Costabile Gentilcore, patrono del Comune di Castellabate e compatrono della diocesi di Vallo della Lucania. Nato a Tresino, è l'unico Santo originario del Cilento: fu il quarto abate di Cava de' Tirreni e nel 1123 iniziò la costruzione del Castello – da lui denominato – dell'Abate.

Le feste civili e religiose, che si sono aperte domenica scorsa con la consegna del premio “Il giglio d'oro” da parte del sindaco Costabile Maurano a 10 uomini e donne illustri e sono proseguite con la “Settimana della cultura”, si concluderanno domani con i solenni festeggiamenti. Alle ore 11 la concelebrazione con il vicario diocesano don Guglielmo Manna e il parroco don Peppino D'Angelo nella basilica pontificia di Santa Maria de Gulia.

Alle 18,30 si snoderà la processione con la statua del Santo per le vie del borgo medievale, con le autorità religiose, civili e militari, mentre in serata spettacolo di fuochi pirotecnici sulla collina antistante il Castello illuminato, che sta ritornando al suo originario splendore.

«La festa patronale è un grande evento di Fede e di storia, che coinvolge in maniera attiva l'intera popolazione del Comune di Castellabate. È il segno concreto di una devozione semplice e genuina che parte con la nascita stessa del borgo e prosegue attraverso i secoli, influenzando il vivere quotidiano della nostra municipalità», spiega il sindaco Maurano.

Oltre alla festa patronale, che ricorre il 17 febbraio, San Costabile è celebrato anche nella festa votiva del 16 ottobre, che ricorda una grazia ricevuta dal popolo di Castellabate durante il colera del 1884, quando interi paesi furono decimati dall'epidemia, mentre questa municipalità fu protetta da San Costabile e si verificarono solo sporadici casi di contagio.

In segno di ringraziamento i fedeli, guidati dal canonico Maurano, commissionarono all'orfanotrofio diretto dalle suore di carità di Napoli la confezione di un ricco stendardo di seta con l'effige del Santo in oro. Ma, quando gli incaricati si recarono a Napoli per pagare l'opera, si sentirono rispondere che era già passato un monaco a estinguere il debito. E anche in seguito non si è mai scoperto chi fosse l'ignoto pagatore. Oggi questo pallio, che gode di una particolare venerazione da parte dei fedeli, è conservato nel Museo parrocchiale di Castellabate.

Il Responsabile dell'Ufficio stampa

Elisabetta Manganiello (349-5648137)

Fonte: cilento.it

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