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AGROPOLI: “CANTO DI UNA SIRENA”

📅 domenica 2 dicembre 2012 · 📰 Spettacoli-EventiAgropoli

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Credits Foto OpEd

foto autoredi Marisa Russo | Blog

MERITEVOLE LO SPETTACOLO TEATRALE IN UN VIVACE FERMENTO CULTURALE_ ARTISTICO_ ARTIGIANALE DELLA CITTADINA CHE OFFRE VARI SPAZI ALLA CREATIVITA’

Agropoli cresce a livello culturale artistico ed artigianale, con iniziative nell’intero anno, non solo estive, potendo anche usufruire di vari spazi al chiuso che l’Amministrazione Comunale riesce ad offrire in ottime condizioni, oltre al supporto finanziario necessario.

Con l’Assessore Francesco Crispino il Sindaco Franco Alfieri, sempre presente ed incoraggiante, ha inaugurato le varie Manifestazioni, dichiarando di essere già in procinto di preparare la programmazione degli eventi del 2013. L’affermazione di una tempestività poco usuale in questo territorio ha completato la positiva sensazione di questa serata inaugurale di vari eventi culturali_artistici_artigianali, molti dei quali evidenzieranno l’atmosfera Natalizia della cittadina sin dopo l’Epifania.

Una chicca lo spettacolo teatrale “Canto di una Sirena” a cura di Antonella Nigro, tenutosi nella Sala Polivalente Giovanni Paolo II. Tra recitazione, danza, costumi e musiche è stata rappresentata una visione particolare della favola complessa di Oscar Wilde “Il Pescatore e la sua Anima”. Il titolo mutato dell’originario racconto ben evidenzia una visione più femminile e quasi melodica del testo di Wilde che vuole essere anche educativo.

E’ una delle quattro novelle che compongono il volume della “Casa dei Melograni”, che interseca un susseguirsi di allegorie pagane o medievali.

Essenziale è il richiamo all’importanza dell’amore, che supera quella di ogni potere economico ed il valore della saggezza, ma che, contemporaneamente, viene spesso frainteso e scambiato per solo attrattiva fisica, per bellezza e forme esteriori che si possono continuare a rincorrere perdendo di vista l’essenzialità del sentimento. Così il pescatore finirà per farsi convincere dall’”Anima” a rincorrere fantastici piedini di cui la bella Sirena era priva! Il povero pescatore (Lorenzo Vitale), che aveva perso l’anima(Enrico Giuliano), rinnegata con l’aiuto di poteri maligni della strega (Mara Polverino), condurrà percorsi pericolosi e non appaganti. Non manca la particolare visione religiosa cara ad Wilde, non l’ira di Dio per chi esce dalle regole, ma l’amore che, con grande meraviglia del sacerdote, Alberto Tafuri, fa fiorire piante meravigliose anche in “luoghi” non meritevoli secondo la morale comune, ovvero in giardini, sottolineati “pagani” nella revisione del testo di Nigro.

Wilde predilige comunque il raffinato stile narrativo ai concetti espressi e la rivisitazione della regista sembra sottolinearlo impreziosendo la rappresentazione teatrale con musiche e danze, puntando su un’atmosfera emotivamente coinvolgente, al di là dell’impegno culturale_razionale che i temi richiedono.

Sul palco, accanto alla bella verde Sirena, Silvia Scarpa, con la voce di Virginia Barone, le candele si consumavano, richiamando simbolicamente quell’amplesso materiale dello stoppino nella cera che si distruggono per dare luce d’amore, mentre la rappresentazione si svolgeva, “avvolgendo” il pubblico anche con la voce del narratore Giuseppe Basta che si aggirava tra i presenti.

La lirica inserita “Il sonno della Sirena” è opera di Milena Esposito, le coreografie di Filomena Domini.

L’opera meriterebbe di essere esportata in altri luoghi, almeno nel Cilento costiero legato al Mito della Sirena ed a varie leggende che echeggiano l’amore struggente che ispira ai pescatori.









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