Sicurezza a Vallo della Lucania: verranno installate 92 telecamere
Novantadue telecamere garantiranno la sicurezza nel territorio di Vallo della Lucania. Saranno attivati nei prossimi giorni otto progetti afferenti l’Obiettivo Operativo 1.8 “Parchi e Aree protette” e per cui è stata attivata la riserva finanziaria da parte della Regione Campania.
I progetti, che sono stati presentati dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e degli Alburni, rientrano nella misura di sostegno all’attuazione delle politiche di sviluppo della Regione Campania e delle politiche di coesione per i periodi 2000-2006 ed il ciclo 2007-2013.
I progetti ammessi a finanziamento sono: Bosco vetusto Valle Lunga; Bosco vetusto Monte Gelbison; Bosco Vetusto Valle del Ciuccio; Bosco Vetusto Cozzo del Rosieddo; Bosco vetusto Montescuro Tempa la castagna; Rete dei boschi vetusti; Mercurio; Centro di promozione riserve marine e del paesaggio mediterraneo in Villa Matarazzo e parco attrezzato. In particolare il progetto Mercurio è quello di punta, sia sotto il profilo economico sia sotto quello dell’importanza generale, poiché si tratta di un intervento per la realizzazione di un sistema integrato per il videocontrollo del territorio con prevenzione ed avvistamento incendi.
L’importo complessivo del Progetto è pari a 3.505.000 euro ed è stato redatto a novembre 2011 dal Direttore dell’Ente Angelo De Vita. Le novantadue telecamere che dovrebbero essere installate sul territorio del Parco però negli scorsi mesi sono state fortemente osteggiate dalle associazioni animaliste Altura e Lipu.
Nella lettera inviata alla Corte dei Conti, alla Giunta regionale e al Ministero dell’Ambiente si legge: “Il progetto prevede di collocare qui e là qualche telecamera, ma la vastità dell’area rende risibile il numero e la distribuzione territoriale delle telecamere per il controllo delle attività dolose di piromani e vandali, inoltre per la loro ubicazione si troveranno in punti da dove sarà impossibile osservare l’attività dei bracconieri e boscaioli abusivi.
Infine è facile ipotizzare quale potrebbe essere la sorte futura di queste costosissime apparecchiature, così per evitarne furti e danneggiamenti, a loro volta, dovranno essere superprotette e tutelate. Quindi bisognerà recintare a loro volta i pali elettrici con reti metalliche e filo spinato. Una triste immagine per un Parco Nazionale”.







