Menu
Cerca Effettua una ricerca

📰 Categorie

📍 Località

Oltre 5000 sfollati in pieno centro cittadino; «Così disinnescheremo la bomba a Salerno»

📅 10/09/2008 · 📰 CronacaSalerno

Null
Credits Foto

SALERNO - «Non possiamo sapere se, quando la bomba è stata raccolta dall’escavatore, è stato innescato il processo che porta all’esplosione» spiega il capitano dell’Esercito Fabio Fazino intervistato da Vincenzo Sinapi dell'Ansa.

«Per questo dobbiamo aspettare 144 ore dal momento del ritrovamento. Solo allora potremo intervenire in condizioni di sicurezza». Il capitano Fazino, in servizio al 21/o reggimento Genio guastatori della Brigata Garibaldi di Caserta, è il responsabile delle operazioni di bonifica dell'ordigno ritrovato in pieno centro cittadino a Salerno: alle 10 di domenica prossima, con il suo team, disinnescherà la bomba da 500 libbre, lunga un metro, di un tipo diverso da quelle che normalmente vengono alla luce.

ORDIGNI DI DUE TIPI - «Le bombe d’aereo in cui normalmente ci imbattiamo nel sottosuolo italiano - spiega Fazino - sono sostanzialmente di due tipi, il cui diverso funzionamento è determinato dal tipo di spoletta: ci sono quelle destinate ad esplodere all’impatto al suolo, le più frequenti, e quelle ad esplosione ritardata, un sistema usato per interdire determinate aeree senza devastarle immediatamente. Nel primo caso si toglie direttamente la spoletta, ma nel secondo le operazioni sono più lunghe e complesse».

LE OPERAZIONI - Come si procederà? «All’interno della spoletta, che è una sorta di protuberanza di ottone sulla coda della bomba - premette il capitano del Genio - c’è un’ampolla di vetro contenente acetone: l’ampolla si rompe e dà il via al processo chimico che ha come atto finale l’esplosione. Il nostro problema è che non sappiamo se l’escavatore, urtando la bomba, ha rotto l’ampolla, perchè questa si trova all’interno della spoletta, che non è ispezionabile. L’unica cosa da fare è aspettare».

I TEMPI - «Il processo chimico ha una durata variabile. Tuttavia i dati tecnici che abbiamo ci dicono che, al massimo, si conclude in 6 giorni: 144 ore, appunto, da quando abbiamo visto la bomba la prima volta. Alle 10 di domenica ci metteremo al lavoro, naturalmente con la massima prudenza». La bomba, infatti, non può essere assolutamente mossa. «Con una fresa faremo un foro, attraverso cui potremo accedere all’esplosivo. Questo, su base tritolo, ha la caratteristica di fondersi con l’acqua calda: noi la verseremo all’interno e, quando l’esplosivo sarà sotto forma liquida, lo estrarremo dal foro, svuotando la bomba. L’ordigno, diventato ormai un semplice corpo metallico, verrà fatto saltare insieme alla spoletta. L’esplosivo, invece, verrà asciugato e poi bruciato»

Fonte: corrieredelmezzogiorno.corriere.it

Cilento Notizie su GNews
Leggi il nostro regolamento dei commenti prima di commentare.