SALERNO: CONCLUSO IL DISINNESCO DELLA BOMBA
Le operazioni di disinnesco dell'ordigno della seconda guerra mondiale, che ha tenuto per una settimana cinquemila salernitani con il fiato sospeso sono state fortunatamente più rapide del previsto. Iniziate qualche minuto prima delle 9 si sono concluse alle intorno alle 14,30 e due ore dopo le transenne che delimitavano la "zona rossa" sono state rimosse, con un applauso liberatorio della gente che era in strada.
La vicenda ha avuto inizio nel tardo pomeriggio di lunedì quando in un cantiere di via Rafastia, dove si stanno realizzando dei parcheggi sotterranei, alcuni operai hanno notato l'ordigno: una bomba, ancora in buono stato di conservazione, di fabbricazione inglese, lanciata dagli alleati sbarcati proprio sul litorale salernitano.
Scattato l'allarme nella notte tra lunedì e martedì scorsi é stato deciso che cinquemila salernitani, che occupano oltre mille e trenta unità immobiliari della zona del centro, per ragioni di sicurezza, avrebbero dovuto lasciare le loro abitazioni. Anche i negozi e due chiese sono rimaste chiusi. L'intera area è stata interdetta al traffico. Rimuovere la bomba non è stata né un'operazione semplice né rapida perché l'ordigno era dotato di una spoletta a reazione chimica a scoppio ritardato. Così gli artificieri del 21mo Genio guastatori, hanno dovuto attendere 144 ore prima di entrare in azione. Questa mattina è toccato ad un giovane capitano del Genio, Fabio Fazino, insieme a due esperti marescialli condurre le operazioni di disinnesco. Il piano messo a punto dagli esperti prevedeva circa 12 ore di lavoro. Le operazioni, però, nonostante le condizioni meteo non favorevoli, sono state più brevi perché non è stato necessario forare l'ordigno: sull'ogiva c'era una lesione che ha consentito ai militari di aspirare senza difficoltà i circa 90 chili di materiale esplosivo. Quindi è stata rimossa la spoletta e la bomba è stata così resa inoffensiva. Due convogli militari, scortati dalla polizia, hanno poi portato il tritolo e la spoletta, protetti da sacchi pieni di sabbia, nella cava della Cernicchiara, alla periferia della città. La spoletta è stata fatta brillare mentre il tritolo è stato messo in sicurezza.
Alle 16,30, dopo che i tecnici delle aziende del gas e dell'acquedotto hanno riallacciato le utenze sono state rimosse le transenne e ai circa cinquemila sfollati è stato consentito di rientrare nelle abitazioni.
L'intera operazione è stata seguita da un pool di esperti e dagli uomini delle forze dell'ordine, che sono stati coordinati dal prefetto Claudio Meoli. Oltre ai militari sono stati impegnati numerosi uomini delle forze dell'ordine per la vigilanza ai varchi della zona rossa. In campo anche decine di volontari con il compito di assistere gli sfollati. Ma in questi giorni sono state davvero poche le persone che hanno deciso di sistemarsi nei due centri di accoglienza allestiti allo stadio "Vestuti" e alla scuola "Medaglie d'oro".
 
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