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Vallo della Lucania - presentazione del libro “NEL NOME DEL FIGLIO” di Vittorio Sgarbi

📅 mercoledì 3 aprile 2013 · 📰 Spettacoli-EventiVallo della Lucania

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Credits Foto

Venerdì 5 una doppia presentazione del libro “NEL NOME DEL FIGLIO” di Vittorio Sgarbi in collaborazione con la Diocesi di Vallo della Lucania ed in partnership con la Banca del Cilento e Lucania Sud.

La prima presentazione avverrà alle ore 11.00 presso il CINE-TEATRO LA PROVVIDENZA con la presenza degli studenti del Liceo Scientifico "Da Vinci"; la seconda invece alle 17.00 presso l' Auditorium Vescovile.

Interverranno il PROF. SGARBI, l'AVV. FRANCO CASTIELLO (Presidente BCC), PROF. LUIGI ROSSI (Preside Facoltŕ Scienze Politiche UNISA), Don Valeriano Pomeri, Don Guglielmo Manna. Moderatore Mario Di Bartolomeo.




“I più grandi capolavori nella storia dell’arte hanno protagonista il Figlio, mentre il Padre si affaccia dall’alto benedicente, quando si manifesta (…) Ed è il Figlio cui il Padre ha delegato il destino dell’uomo.
Nel nome del Figlio si cambia il mondo” .

Vittorio Sgarbi

Nel nome del Figlio traccia il confronto tra l’arte figurativa e il mistero più grande che ha accompagnato l’umanità: la vita di Gesù. Dagli albori della lingua nazionale in pittura con Giotto e Cavallini, sino al suo frangersi nei dialetti dei napoletani Albertis e Forti, nel primo ottocento, viene tracciata una inedita storia della pittura.
Ma c'è anche di più. Attraverso le invenzioni dei ferraresi Cosmè Tura, Francesco del Cossa e Antonio da Crevalcore e della scuola veneziana (a cominciare dal messinese Antonello da Messina, sino a Giovanni Bellini - di cui si propone qui un'attribuzione inedita - a Carpaccio), di Piero della Francesca, di Mantegna, di Michelangelo e Raffaello, dei pittori della Maniera, di Caravaggio e dei caravaggeschi, Vittorio Sgarbi ci conduce in un viaggio sorprendente, mostrando come la pittura ha saputo raccontare le pieghe più intime della nascita, della vita, della morte e della resurrezione del Figlio.
Nei secoli l'arte figurativa ha spiegato al mondo la gamma dei sentimenti e delle emozioni che hanno pervaso la vita di Gesù, di Maria e di Giuseppe più di quanto sia possibile leggere nei Vangeli: 'impertinenza di un bambino, la severità del giudice, la rabbia e la pietà, la devozione familiare, la superbia, il capriccio, la fedeltà, l'amicizia, la solitudine.
Infine, dando dimostrazione di quanto teorizzato in "L’arte è contemporanea" (Bompiani 2012, giunto alla quinta edizione), tutta l'arte è contemporanea. Opere d'arte del novecento vengono insospettabilmente illuminate grazie al confronto visivo con opere dell'antichità': cosa hanno in comune Magritte con Antonio da Crevalcore? E Valerio Adami con lo Pseudo-Boccaccino? Arturo Martini con Piero della Francesca? Masaccio con il razionalismo del Palazzo della Civiltà e del Lavoro dell'E.U.R.?



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