Niente tagli di ospedali nel Cilento e Vallo di Diano

La scure dei tagli non dovrebbe toccare la sanitá del Cilento. Le ipotesi di una possibile soppressione degli ospedali di Agropoli, Polla e Roccadaspide come misura per arginare il deficit regionale non trova conferme all’Asl Salerno 3 di Vallo della Lucania. «Siamo tranquilli, le soppressioni non ci saranno» rassicura Giuseppe Di Fluri, direttore sanitario dell’azienda sanitaria cilentana. L’indiscrezione è circolata con forza nei giorni scorsi. Il 10 ottobre il sottosegretariato al Welfare terrá un incontro con Angelo Montemarano, assessore regionale alla Sanitá, per esaminare lo stato delle finanze della sanitá campana, in dissesto da anni, e adottare dei correttivi.

Il piano di rientro dal deficit non starebbe infatti dando i risultati sperati - l’extradeficit dell’ultimo anno è stato stimato in 157 milioni di euro - per cui si starebbe valutando l’esigenza di mettere mano al piano ospedaliero regionale per stabilizzare il bilancio. Secondo queste ipotesi, si procederebbe in Campania alla chiusura, alla conversione o all’accorpamento di dieci strutture ospedaliere e al taglio di mille posti letto. I sei ospedali da chiudere sarebbero stati identificati in Agropoli, Roccadaspide e Polla, situati nel territorio dell’Asl Salerno 3, più quelli di Oliveto Citra, Scafati e Sarno. Ipotesi però che il direttore sanitario dell’azienda cilentana non avalla. «Tutt’al più - spiega Giuseppe Di Fluri- come misura estrema, potrebbe esserci il taglio di posti letto. Il territorio cilentano, per le sue caratteristiche strutturali, ha ottenuto delle deroghe nelle previsioni del piano ospedaliero, oltre che un potenziamento dei servizi». Gli assistiti sono 267.000 ma distribuiti in 94 comuni che abbracciano una superficie di 3.080 kmq. Lo scorso 26 agosto, durante una visita alle strutture sanitarie del Vallo di Diano, lo stesso Montemarano aveva dichiarato che «l’Asl Salerno 3 è una delle aziende sanitarie campane che può vantare un’ottima situazione finanziaria, tanto che non sono previsti tagli nei servizi e negli organici ma soltanto una razionale ed articolata riorganizzazione». Rosamaria Morinelli