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ARTE MEDICA_ E’ TEMPO DI ALLERGIE

📅 lunedì 22 aprile 2013 · 📰 SaluteCilento

22042013 Primavera di Arcimboldo
Credits Foto OpEd

foto autoredi Floriana Iuliano | Blog

SENZA L’EQUILIBRIO DELLA PROPRIA PSICHE NON C’E’ SALUTE

Secondo la medicina tradizionale cinese, la Primavera appartiene all'elemento LEGNO, loggia energetica che contempla il colore VERDE delle foglie e dei prati, l'elemento naturale del VENTO, il sentimento della COLLLERA, l'organo del FEGATO e il viscere della VESCICA BILIARE.

Il vento trasporta nell'etere i pollini pronti per la fecondazione, nell'aria si respira un senso di rinascita e mutamento rappresentato dall'abito nuovo che indossano gli alberi in fiore, dal dinamismo insito nello sbocciare dei fiori, dal risveglio degli animali dal letargo invernale, dall'intensita' sempre crescente della luce solare.

L'organismo umano è un microcosmo che si trova a partecipare alla danza della primavera insieme alla natura, che è il macrocosmo in cui e' immerso. Se l'organismo e' sano e vitale, in particolare se gli organi FEGATO, VISCERI, VESCICA BILIARE sono in equilibrio energetico, non ci sono alterazioni dello stato di salute in questa stagione, in caso contrario si possono evidenziare in questo periodo dell'anno, disturbi digestivi, muscolo-articolari, astenie , depressioni, emicranie e altro ancora.

Tipiche del periodo primaverile sono le ALLERGIE.

L'allergia e' una malattia influenzata anche da fattori genetici, nel senso che vi e' una eredita' della predisposizione ad ammalare.

Vi sono pero' in gioco anche fattori ambientali, quali l'inquinamento atmosferico, lo scarso consumo di frutta e verdura, la sedentarieta', sono tutte concause che spiegano il diffondersi delle allergie gia' nei primi anni di vita.

A queste deve essere aggiunto l'aumentato contatto con materiali sintetici come cuscini e materassi che trattengono gli acari e sprigionano sostanze irritanti.

Altri fattori di rischio sono l'esposizione al fumo passivo, lo svezzamento precoce, elevati valori di immunoglobuline(IgE) nel sangue e il numero elevato di vaccini nel primo anno di vita che farebbero aumentare del 30% il tasso di (IgE) nel sangue.

L'allergia e' una reazione ad una sostanza riconosciuta pericolosa. Il sistema immunitario forma anticorpi contro gli allergeni e si difende cosi' dai nemici. Negli allergici questa giusta difesa viene portata agli estremi. L'allergico si costruisce un'armatura e vede nemici dappertutto, innocui oggetti vengono dichiarati nemici: pollini di fiori, peli di gatto o di cane, polvere, detersivi, fumo, fragole, pomodori, crostacei.

L'allergia è espressione di forte difesa e aggressivita' repressa nel corpo, l'allergico ha problemi con la propria aggressivita', che pero' in genere non ammette di avere e neppure la vive consapevolmente. Allora, l'allergico combatte con tutti e con tutto, in genere da' la preferenza ai propri simboli favoriti.

I pollini di fiore sono un simbolo di concepimento e riproduzione, e la primavera "piena" e' la stagione in cui queste persone soffrono di piu'.

Peli di animale e pollini, come sostanze cui si e' allergici, mostrano che i temi " amore", "impulso" e "fertilita' sono carichi di paura e quindi evitati, non lasciati passare in quanto ritenuti aggressivi.

Lo stesso vale per la paura dello sporco, di cio' che non è puro, pulito, che si esprime nell'allergia per la polvere di casa.

Lo starnuto, ovvero la violenta espulsione dell'aria dalle narici, e' la modalita' che l'organismo mette in atto in questi frangenti per esprimere rifiuto o intolleranza.

Una salve di starnuti o una rinite allergica, dove l'edema della mucosa blocca il respiro e la percezione degli odori, puo' manifestare allora, sia sul piano fisico che dal punto di vista emotivo, il tentativo di chiudere fuori una situazione o un'aria divenuta "irrespirabile"; con un atteggiamento che porta a disattendere o negare una situazione di conflitto oppure un coinvolgimento emotivo.

Il volersi isolare raggiunge, invece, nell'asmatico vette ancora piu' alte. Il senso di soffocamento e di ristrettezza dell'asma ha a che fare con la paura di lasciar penetrare determinati aspetti della vita. L'aria intrappolata nei bronchi dallo spasmo asmatico ha dentro di se' qualcosa di nemico, l'allergene: il paradosso e' che si tratta di un'aria nemica di cui non si puo' fare a meno di vivere. E' come un'incapacita' di accettare la dipendenza da qualcosa che appare temibile e comunque inaccettabile, anzi ostile: l'ambito vitale e' sentito come soffocante e pericoloso al punto che e' necessario " chiuderlo fuori".

Inoltre, l'asmatico e' come se cercasse di prendere troppo. Inspira a pieni polmoni e arriva ad un sovraccarico e ,quindi, ad un crampo espiratorio. Si prende fino al limite estremo possibile e quando si deve restituire, si arriva al crampo e, quindi, alla sensazione di soffocamento.

Il rapporto sbagliato tra prendere e dare si somatizza in modo molto espressivo, ci si riferisce soltanto a quello che uno vorrebbe avere, sia che si tratti di denaro che di fama, di conoscenza, di saggezza, ecc., in ogni caso!

Il rapporto tra dare e avere deve stare in equilibrio se non si vuole che quanto abbiamo preso ci soffochi.

In realta' l'asmatico e' una persona che ha bisogno di amore- vuole amore, per questo inspira tanto. Pero' non puo' dare amore-l'esporazione gli e' impedita.

Se osserviamo, poi, il comportamento di chi e' allergico, vediamo che egli cerca di evitare gli allergeni e anche gli ambienti corrispondenti, con la piena comprensione di chi lo circonda. Ai giochi di potenza dell'ammalato non vengono posti confini: gli animali domestici vengono buttati fuori, nessuno puo' fumare, eccetera. In questa tirannia nei confronti dell'ambiente circostante, l'allergico trova un buon campo di azione per realizzare la sua aggressivita' repressa senza che nessuno se ne accorga. Egli non pensa che al crescente desiderio di potere, cresce proporzionalmente anche il polo opposto, ovvero la debolezza e il senso di piccolezza e inettitudine. Realizzare e accettare nella propria coscienza questa piccolezza e' un compito che un asmatico dovrebbe imparare.

La terapia , in caso di allergia, deve essere finalizzata alla prevenzione e al trattamento dei sintomi lamentati dal paziente.

Un approfondito e analitico inquadramento dell'individuo, secondo i principi dell'omeopatia hannemaniana permettera', attraverso la scelta del rimedio unico, la correzione del terreno biologico di ognuno, il fiorire di una costituzione sana e robusta e il controllo dei sintomi acuti.

La fitoterapia, con l'ausilio del macerato glicerico di RIBES NIGRUM e di piante a tropismo elettivo epatico , quali il TARASSACO, il CHELIDONIUM, il CARDO MARIANO, il CRISANTELLIUM AMERICANUM, sosterra' l'organismo a far fronte all'arrivo degli allergeni ambientali.

I fiori di Bach, infine, in particolare una miscela di fiori quali, WALNUT, BEECH, CRAB APPLE, CHICORY andranno a riequilibrare le emozioni alterate, che sono in gioco in chi soffre di allergia.

Il metodo della "desensibilizzazone" e' buono come idea, pero' bisognerebbe applicarlo non al piano fisico, ma a quello psichico. Infatti, l'allergico puo' guarire soltanto se impara a confrontarsi consapevolmente con cio' che evita e teme, finche' non riesce ad integrarlo nella coscienza e ad assimilarlo. E' necessaria consapevolezza ed onesta' estrema nei confronti di se stesso. Una volta confessate le proprie paure, occorre non evitare piu' cio' che suscita queste paure, ma ,al contrario, cercarlo al fine di amarlo e integrarlo. La maggior parte degli allergeni sono espressione di vitalita': amore, fertilita', aggressivita', in tutti questi campi la vita si mostra nella sua forma piu' vitale. Però proprio questa vitalita' che preme per manifestarsi incute una gran paura nell'allergico, perche' in ultima analisi egli ha un atteggiamento ostile nei confronti della vita.

Pertanto egli deve aprirsi gradatamente alla comunione, prendere confidenza e approfondire gli spazi conoscitivi e relazionali, imparare a confrontarsi in modo costruttivo con l'altro, scambiando emozioni e conoscenze.

Che pena fanno coloro che vogliono tenere per se' le loro conoscenze, rinunciando alla ricchezza che potrebbero avere se condividessero con gli altri quel poco che sanno!

Se soltanto l'essere umano potesse capire che c'e' tutto per tutti in abbondanza!

© RIPRODUZIONE RISERVATA


Primavera di Arcimboldo

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