Vallo: grande successo per il Salone dell'Industria Casearia
Ingressi record alla sesta edizione del Salone industria casearia, che si è chiuso oggi (12 ottobre) a Vallo della Lucania (Sa): sono infatti oltre 4mila gli operatori del comparto lattiero-caseario che si sono registrati presso la reception delle Fiere di Vallo nella tregiorni dedicata all’oro bianco del Mezzogiorno. Gli arrivi da tutto il territorio nazionale, ma soprattutto da Campania, Basilicata, Molise, Calabria, Puglia, Abruzzo, Lazio, che sono state rappresentate pure dalle proprie Associazioni provinciali allevatori con oltre 500 operatori del settore.
L’evento, patrocinio del Ministero delle Politiche agricole e forestali e del Ministero dello Sviluppo economico, ha suscitato apprezzamenti anche da parte delle delegazioni ministeriali dei 7 Paesi africani emergenti e in via di sviluppo che sabato sono stati guidati dai tecnici dell’Associazione italiana allevatori alla visione delle ultime tecnologie e all’apprendimento del know how di settore.
Le prelibatezze gastronomiche sui banchi di assaggio proposti dalla delegata Onaf di Salerno Maria Sarnataro hanno richiamato circa 150 partecipanti accreditati per le degustazioni di formaggio e vino. Tre le chicche proposte un caciocavallo podolico stagionato 3 anni di Montella in abbinamento con un passito di falangina dell’area flegrea.
Tutte sfaccettature di un appuntamento che si è confermato il punto di riferimento per il comparto italiano. «Anni di sforzi sono stati premiati dal successo di questa manifestazione, recensita anche dalla rubrica “Terre e sapori” dal Tg1», dice Massimiliano Viviano della I.Com.Advertising che cura la commercializzazione e il marketing degli eventi fieristici.
I laboratori di caseificazione in fiera hanno mostrato ai visitatori la filatura del caciocavallo silano (caseificio Gallo - Arena Bianca di Montesano sulla Marcellana), la lavorazione del latte di podolica (aziende agricole Filippo Merola e Aniello Forte di Montano Antilia), la preparazione del cacioricotta cilentano (Arenare di Maria Carmela Di Feo di Casalvelino) e della mozzarella nella mortella (caseificio Chirico di Ascea).
Grande lancio anche per il progetto di produzione e raccolta di latte di asina ad opera del consorzio nazionale Allevasini che ha presentato in un convegno a tema la nuova economia legata a questo simpatico animale nei distretti rurali. La prima delegazione nel Parco del Cilento è già nata a Cuccaro Vetere, Comune noto per il palio del ciuccio e rappresentato in fiera dal sindaco e consigliere provinciale Simone Valiante.
«Nell’attuale crisi della zootecnia, l’allevamento di asini è uno dei segmenti con le migliori prospettive, visto che la richiesta del mercato è superiore all’offerta», ha spiegato lo psicoterapeuta e presidente del consorzio Eugenio Milonis.
Versatile e salutare, il latte di asina è quello che più si avvicina al latte materno e, non a caso, viene ben tollerato anche dai neonati e dagli allergici alle proteine del latte vaccino. Ricco di calcio, è utile per gli anziani che soffrono di osteoporosi e per le donne in menopausa. I pochi grassi, le grandi concentrazioni di polinsaturi e di lisozoma, un potente antibatterico e antivirale, lo rendono un alimento salutare. Ma ha anche la proprietà di distendere la pelle, come ben sapevano Cleopatra e Poppea, che amavano farsi il bagno in questo prezioso liquido oggi utilizzato per i cosmetici.
Sensibile e rispettoso, l’asino è inoltre un fedele compagno anche per chi ama fare trekking, oltre che un cardine per la didattica e le terapie rivolte ai bambini autistici o con disagi psichici.






