Stangata per le famiglie da luglio. In programma l'Iva al 22%
Con il programmato aumento dell'Iva dal 21% al 22% dal prossimo primo luglio, per le famiglie è in arrivo una stangata da 135 euro. Il calcolo è della Confcommercio relativo agli effetti spalmati su 12 mesi per una famiglia media di 3 persone, del possibile scatto dell' aliquota standard dell'imposta sul valore aggiunto. Anche se non tocca beni di prima necessità, si tratta di un intervento che impatta sul 60-70% dei consumi complessivi e avrà, spiega l'ufficio studi della Confcommercio, anche effetti sul tessuto delle imprese.
Si è fatto un passo avanti sull'Imu, d'accordo, ma l'Iva «è molto più importante» afferma Bella rilevando che «più si aumentano le tasse più c'è crisi» e l'eventuale incremento Iva produce un effetto depressivo sul clima di fiducia delle famiglie, indicendo una caduta ulteriore dei consumi. «Quel che è peggio - aggiunge Trefiletti - è che ad aumentare non saranno solo i prodotti soggetti all'Iva al 22% ma, attraverso costi aggiuntivi a partire da quello fondamentale dei carburanti, incidendo sui costi di trasporto verranno ritoccati i prezzi di tutti i beni trasportati su gomma, in particolar modo i beni di largo consumo, nonchè le tariffe praticate da artigiani e professionisti,oltre agli arrotondamenti che si verificheranno come sempre a sfavore delle famiglie». Occorre scongiurare l'aumento dell'Iva, concorda la Coldiretti, le vendite al dettaglio sono già crollate del 3,8% nel primo bimestre dell'anno, con un calo del 2,9% per gli alimentari. «L'innalzamento dell'aliquota avrebbe ulteriori effetti depressivi sui consumi con risultati opposti a quelli che si intende ottenere sulle casse dello Stato».







