PAESTUM MUSEO ED AREA ARCHEOLOGICA SI RINNOVANO_ INAUGURAZIONE ROSETO
 
           di Marisa Russo | Blog
di Marisa Russo | BlogPER VIVERE UN PRESENTE GIOIOSO CHE NON C’E’ PIU’, NON UN MORTO PASSATO
Con il Progetto “Rosantico”, l’impostazione del Museo Archeologico di Paestum inaugura una visione innovativa del passato, più allettante per un pubblico vasto, non come fredda osservazione di reperti antichi di un mondo scomparso, ma come un inserimento partecipe in una realtà viva di un tempo. Sottile ma profonda diversità di approccio, in un recupero di emozioni antiche.

Rose stilizzate introducono nel Museo, dove accoglie profumo di rose adagiate in grandi piatti, nel Salone dominano statue sensuali di Afrodite, Dea anche delle rose. Una scenografia moderna dell’artista Michele Iodice, con pareti di rose e grandi lampadari rossi con vortici di lamine di alluminio che, quali rose dominanti, illuminano il tutto,accompagna in questa simbiosi di presente e passato sul filo di questo famoso fiore adorato nell’antichità a Paestum, elemento importante di traino verso un’elevazione spirituale, ma anche essenziale per realizzazioni di profumi, creme per la bellezza e la salute e per aromatizzare prodotti gastronomici.


La conduzione dell’archeologa Laura del Verme ha molto contribuito a rendere emozionante la visita continuata tra boccette di profumi e monili, tra cui interessanti reperti provenienti da Buccino di una dama che nel suo sarcofago conservava, non solo oggetti tipici della donna, ma anche maschili,in una completezza dell’essere.


Quindi aperti simbolicamente i cancelli dell’Area Archeologica dal Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Cilento Alburni e V. di Diano, Amilcare Troiano, e dal Sindaco di Capaccio, Italo Voza, che hanno evidenziato l’importanza di un rinnovato richiamo turistico di tale realtà, si è ammirato il piantato roseto con varietà di rose antiche, purtroppo acquistate in Inghilterra, come ha affermato il botanico realizzatore, Luciano Mauro. Forse si spera ancora in un interesse a sperimentazioni di innesti di rose antiche cilentane con rovi, come scrive anche il professore Fernando La Greca, per ritrovare rose da questo territorio sempre più simili a quelle decantate pestane, rosse, profumatissime e con più fioriture annuali. L’archeologa Soprintendente per i Beni Archeologici di Salerno, Av.Bn. e Ce, Adele Campanelli, ha sottolineato l’impegno innovativo che mira a richiamare un maggiore inserimento di pubblico con una gestione più vivace di rinnovato coinvolgimento.
In questa serata particolare d’inaugurazione, in un habitat affascinante rivissuto con emozione, condotti dalla vestale del fuoco della Cultura e dell’Arte, Laura Del Verme, anche la pioggia, battezzato il roseto rendendo foglie e petali più luccicanti, ha saputo ritirarsi con discrezione, permettendo al pubblico la visita all’aperto.

Seconda da destra l’archeologa Laura Del Verme tra un gruppo dell’Arcilento

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