Tonno, 1.500 pescatori salernitani senza lavoro
E' dedicata al mare e alla ruralità dei territori collegati alla fascia costiera, la seconda giornata della Borsa Verde di Vallo della Lucania. E' arrivata giù dura la posizione di Carmine Cennamo Assessore alle Attività Faunistiche e Ittico-Venatorie della provincia di Salerno, durante il convegno sulla Pesca nel quale si è dissociato dall'allarme lanciato lo scorso 11 ottobre che denunciava la pirateria dilagante nella pesca del tonno rosso totalmente fuori controllo in Italia. "A Marrakech nel prossimo 20 di novembre probabilmente sarà approvata dall'Iccat (Commissione Internazionale per la Conservazione del Tonno Rosso), una moratoria di tre anni sulla pesca del tonno; tra l'altro hanno dato già il via libera a questa sciagurata ipotesi sia la Spagna, che il Giappone (principale consumatore nel mercato mondiale).
Il settore della pesca del tonno, già messo in crisi dalle politiche proibizioniste che hanno imposto negli anni scorsi le quote di pesca, rischia con questa decisione di morire. Le conseguenze anche per il settore in Provincia di Salerno saranno drammatiche atteso che marinerie importanti come Camerota e Cetara, traevano il proprio reddito proprio dalla pesca del tonno. Nel caso si verifichi questa ipotesi, mi renderò promotore di un incontro da tenersi nel prossimo mese in una località italiana simbolo della pesca del tonno, tra gli assessori provinciali alla pesca delle maggiori province italiane produttrici, per chiedere in maniera bibartisan al Governo lo stato di calamità naturale".
A rischio sarebbero circa 1500 posti di lavoro solo in provincia di Salerno dove i pescatori hanno rinnovato le flotte appena 4 anni fa, e oltre 60mila in tutta Italia.
Dal dossier presentato all'Unione Europea, alla guardia di finanza, alle Capitanerie, al Noe e al Ministro per le Politiche agricole e forestali Luca Zaia, arriva dopo l'intervento dell'Unione Europea che nel corso dell'estate 2008 aveva stabilito la chiusura anticipata di due settimane della stagione di pesca. Chiusura che se di fatto ha impedito, secondo dati del Ministero, all'Italia di raggiungere le quote di pesca fissate dall'Iccat pari a 4162,71 tonnellate, avrebbe invece bloccato le tonniere fuori legge. L'eccedenza di tonno rosso, solo nel 2008, nonostante lo stop dell'Ue, sarebbe stata pari a 700 tonnellate e nel 2007 avevano superato il 40% delle quantità assegnate (ovvero 1653 tonnellate) e non 327 tonnellate come dichiarato. L'Icatt dal canto suo ha reso noto il suo bilancio: nel Mediterraneo nel 2007 sono state prelevate 61mila tonnellate di tonno rosso, il doppio della quota legale con uno stock riproduttivo in crisi.
ENERGIA- Presentato il nuovo piano energetico che detterà le linee guida all'interno del parco Nazionale del Cilento Territorio da proteggere il parco del Cilento ha visto la presentazione di un piano ad hoc per che mette a punto le linee guida sul risparmio energetico e le fonti rinnovabili nelle aree protette. Nel progetto realizzato dal professor Aldo Iacomelli dell'Università La Sapienza di Roma con Agriconsulting, vengono evidenziate le indicazioni per la diffusione di fonti alternative, soprattutto solare e fotovoltaica. All'incontro hanno partecipato anche Antonio Guglielmo del centro Enea, il presidente di Salerno Energia Fernando Argentino, il direttore del Parco Angelo De Vita.
IL WORKSHOP
I buyers: operatori del Cilento indietro rispetto ai colleghi di Europa e America ma al top per il patrimonio naturale Buyers soddisfatti dell'offerta paesaggistica e naturale ma, dicono, le strutture ricettive devono adeguarsi agli standard europei per i servizi. Oggi il turista predilige la formula full optional, pretende che le camere siano climatizzate, che le strutture siano provviste di piscina, collegamento internet e wi-fi, attrezzate per accompagnare i turisti nelle escursioni.
Invece il turista che arriva nel Cilento trova un'ospitalità di tipo familiare, ispirata ai principi della ruralità del territorio, e spesso il visitatore non viene guidato alla scoperta dei territori. Ma l'anello debole della catena, quello che mette in crisi il sistema è l'allestimento dei percorsi naturali all'interno del parco del Cilento. Gli stranieri vengono per fare trekking ma non sanno da dove cominciare. Pensano di trovare indicazioni, luoghi da scoprire e bellezze naturali nascoste da raggiungere addentrandosi nella natura, invece il Parco risulta semplicemente un'area dimenticata. E' quanto emerge dagli incontri one to one che le agenzie di viaggio internazionali hanno tenuto con gli operatori turistici, soprattutto gestori di agriturismo, b&b, campeggi e alberghi. Ventidue i buyers presenti alle contrattazioni e provenienti dagli Stati Uniti, dall'Europa soprattutto settentrionale. Novanta gli iscritti agli incontri, il 70% proprio del Cilento, mentre il 30% di partecipazione, è risultata proveniente da diverse province della Campania. I buyers dei grandi gruppi internazionali cercano preferibilmente strutture con una dotazione di camere molto ampia, per sistemare gruppi numerosi e guadagnare meglio sui flussi turistici. Una richiesta che il Cilento riesce a soddisfare per il numero di posti letto, che risulta però distribuito in tante unità sul territorio e in vari comuni ma raramente in un'unica struttura. D'altra parte se questa può inizialmente rappresentare una difficoltà il Cilento piace per il patrimonio naturale che non delude mai, anche se la sua esplorazione non sempre risulta agevole a causa della scarsa comunicazione dei percorsi e la logistica dei servizi limitata ai luoghi di punta.
La giornata si è chiusa con un focus sull'Olio e l'alimentazione mediterranea, al quale ha partecipato l'Assessore Corrado Martinangelo. A dare la buona notte, lo spettacolo di Musica Etnica di Riccardo Tesi e la Band Italiana, evento che rientra nel cartellone di eventi Itinerari Mediterranei, progetto di marketing della Provincia di Salerno.







