Agropoli, corteo pro-ospedale del '06: a febbraio il processo. Cinque imputati
Sono stati rinviati a giudizio i cinque agropolesi, già indagati, che il 15 dicembre 2006 dettero vita, assieme a centinaia di persone, alla protesta per difendere l’Ospedale di Agropoli.
Per Umberto Domini sindacalista CGIL, Liberato Borrelli ex segretario D.S. Agropoli, Elvira Lo Bascio Milano ex preside della scuole media inferiore e attuale presidente dell’Università della Terza Età, Gerardo Tafuri presidente dell’associazione “Vita Nuova”, Rosanna Marzocchi medico Asl Sa3, è arrivato il decreto di citazione a giudizio emesso dal Pubblico ministero del Tribunale di Vallo Della Lucania Dott. Renato Martuscielli perché “con altre 300 persone occuparono i binari della stazione ferroviaria di Agropoli causando l’interruzione del traffico ferroviario”. L’udienza è fissata per il 12 Febbraio 2009 e la difesa sarà affidata agli Avvocati Enzo Migliorino ed Antonello Cammarano.
Il rinvio a giudizio è giunto proprio in un momento particolare, ossia mentre ad Agropoli e nel Cilento costiero sta montando una dura protesta contro il progetto dell’Assessore Montemarano che prevede, ancora una volta, la chiusura del pronto soccorso presso l’Ospedale di Agropoli. “Questo decreto, notificatoci proprio in questi giorni – afferma il sindacalista Umberto Domini – sembra uno scherzo del destino, se non proprio una vera beffa. Nel mentre ancora una volta gli agropolesi e gli abitanti dei centri attigui si apprestano a riprendere la lotta in difesa dell’ospedale c’è poi chi deve rispondere davanti ai giudici per aver partecipato ad una manifestazione pacifica per difendere il diritto alla salute di tutti. Noi tutti – continua Domini – abbiamo comunque una grande fiducia nei magistrati che dovranno giudicarci. Siamo certi che le motivazioni che ci spinsero a protestare erano condivise da tutti e che il comportamento avuto durante la manifestazione da tutti i rinviati a giudizio fu rispettoso verso le indicazioni delle forze armate. Anche se con rammarico costato che tra le centinaia di occupanti della stazione ferroviaria, fummo denunciati in cinque e tutti di orientamento politico ben noto; sembra quasi che qualcuno prese a pretesto la manifestazione per dare una lezione non tanto per i fatti verificatisi ma più propriamente per motivi ideologici”.







