BENI CULTURALI - I lavoratori si mobilitano “Assemblee a Paestum ed alla Certosa di Padula”
Proclamate 2 ore di riunioni nella mattinata di venerdì nei due poli culturali della provincia
I lavoratori del MiBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ndr), a seguito della dichiarazione dello stato di agitazione proclamato dalle OO.SS., continuano la mobilitazione. Tante le iniziative messe in campo da Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa Confsal-Unsa Ugl-Intesa in tutte le regioni d’Italia. “A Salerno i lavoratori del settore – riferisce il segretario generale della Cisl Fp, Pietro Antonacchio, si riuniranno in assemblee, sono previsti incontri di due ore nella mattinata di venerdì 28 giugno sia a Paestum (Templi e Museo) che a Padula (Certosa di San Lorenzo), poli culturali d’eccellenza della provincia”.
Le federazioni del pubblico impiego di Cgil Cisl Uil Unsa e Ugl prendono le distanze da ogni tentativo di strumentalizzazione delle forme democratiche di lotta programmate. L'obiettivo non è creare un disservizio a utenti e turisti. Anzi. La nostra è una mobilitazione aperta attenta ai contributi delle persone e dei cittadini. I lavoratori del MiBAC vogliono poter offrire un servizio migliore all’utenza.
Al centro della piattaforma rivendicativa non ci sono solo i diritti dei 20mila lavoratori, che pure stanno soffrendo la drammatica carenza degli organici e i ritardi nei pagamenti delle indennità di turno, ma soprattutto la riorganizzazione dell’intero settore. A partire dalle risorse per la tutela e la manutenzione di siti e strutture e dalla re-internalizzazione di servizi oggi oggetto di appalti selvaggi, sprechi enormi e sfruttamento delle professionalità.
E’ questa la proposta che porteremo venerdì al ministro Bray. Occorre una visione strategica condivisa, accompagnata dal riordino delle funzioni di organi nazionali, sovrintendenze e direzioni territoriali, e da concreti segnali che indichino una netta inversione di tendenza dalla logica dei tagli lineari. Chiederemo un piano occupazionale, la difesa del contratto integrativo e del diritto alla certezza della retribuzione. Ma anche un investimento nelle professionalità che assicurano la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale: più riconoscimento professionale, più formazione, più attenzione alle competenze.







