L’ospedale di Agropoli non chiuderà il 12 luglio, parola di Squillante
Spinelli: ma ora è il momento della responsabilità per la politica
L’ospedale di Agropoli non chiuderà il prossimo 12 luglio, indipendentemente dall’esito della sentenza che sarà emessa dal Consiglio di Stato. L’assicurazione è stata data al sindaco di Castellabate, Costabile Spinelli, direttamente dal manager Antonio Squillante. Su richiesta del primo cittadino, infatti, stamattina si è svolto un incontro presso la casa municipale con il direttore generale dell’Asl Salerno e l’on. Edmondo Cirielli, segretario di Presidenza della Camera dei deputati.
«Fermo restando che mi auguro una sentenza favorevole del Consiglio di Stato cui ha presentato ricorso anche il Comune di Castellabate, ho chiesto a Squillante, a nome di tutto il territorio cilentano – spiega il sindaco Spinelli – di tener conto delle posizioni espresse dai Comuni, non alterando gli equilibri del nostro stato sociale e dando modo alla politica di riappropriarsi del proprio ruolo in questa delicatissima vicenda. L’obiettivo è quello di investire i consiglieri regionali e i parlamentari salernitani, al di là dei colori politici, della responsabilità di farsi portavoce di queste istanze e di ottenere la modifica del decreto 49/2010 con cui la Regione Campania é stata costretta, a seguito del commissariamento a rivedere la rete ospedaliera».
Arriva, però, il momento in cui la politica è chiamata ad una precisa assunzione di responsabilità. «Farò appello a tutti i sindaci del territorio per avere un coinvolgimento attivo dei nostri rappresentanti in Regione e presso il Ministero – dice ancora Spinelli – I consiglieri regionali del Salernitano devono proporre a Palazzo Santa Lucia la modifica del decreto 49, rivedendo il piano di emergenza e conservando così il plesso di Agropoli nella rete dell'emergenza. Ovviamente, come tutti sanno, essendo la sanità campana commissariata e quindi sottoposta al rigido controllo del Ministero della Sanità, occorre che i parlamentari salernitani sorreggano tale posizione facendo voti al Ministro della Salute Lorenzin, anche alla luce dell’avvenuto miglioramento dei conti nella sanità. Ora serve una seria e non strumentale mobilitazione comune, altrimenti questo sarà solo un rinvio temporaneo della chiusura. Oggi tocca Agropoli, domani potrebbe toccare ad altre realtà salernitano e campane».
C.Stampa







