Rifiuti: è giallo sulla gara per il termovalorizzatore di Salerno
Se tutto al mondo è relativo, figuriamoci se non può esserlo la gara per la realizzazione del termovalorizzatore di Salerno.
Per Federambiente (la Federazione che raggruppa le aziende di servizio pubblico) è andata deserta. Il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, smentisce e annuncia – in attesa del sigillo della commissione di esperti che dovrà esaminare a breve l’offerta - il nome del probabile vincitore: l’Ati (associazione temporanea di imprese) costituita dal colosso europeo dell’impiantistica Cnim e dai gruppi De Vizia e Cogeco, pronta a investire non meno di 400 milioni con la possibilità di giungere fino a 500.
Il botta e risposta tra Federambiente e Comune non nasce per caso, visto che bastava consultare il sito Internet del Comune per rendersi conto che all’unica offerta presentata il 5 novembre (sulle 4 imprese ammesse a gara) era stata data rilevanza immediata.
Perché allora il “falso” giallo sulla gara? E’ Federambiente a fornire la chiave di lettura. Nel comunicato stampa diffuso ieri denuncia che “le gare sono lo strumento per raggiungere obiettivi, ma non l’obiettivo. Il caso Salerno fa inoltre giustizia della leggenda secondo la quale il trattamento termico dei rifiuti è un business formidabile: non è vero, e il mercato, rinunciando a partecipare alla gara per il termovalorizzatore della città campana, ha dimostrato che soltanto a determinate condizioni che incrociano domanda e offerta in un quadro certo di politica industriale questa modalità d’affidamento può avere successo”. Infine l’affondo (indiretto) nei confronti del sindaco. “Evidentemente a Salerno le pretese della stazione appaltante – si legge nel comunicato - non sono state ritenute adeguate e meritevoli di partecipazione da parte degli operatori nazionali e internazionali che pure avevano manifestato il loro interesse”.
La risposta del sindaco, interpellato dal Sole-24 Ore, non si fa attendere. Il linguaggio è come sempre colorito, ma sfumando i toni resta la sostanza. “Il tentativo di questa demenziale presa di posizione – esordisce – è chiaro. C’è l’obiettivo lampante da parte di alcune ex municipalizzate di forzare la mano, spingere al rifiuto dell’offerta ricevuta e arrivare ad una trattativa privata tra noi e loro”. Ma chi avrebbe interesse a far cadere l’offerta? “Tutte le grandi aziende, a partire da quelle del Nord”, risponde d’un fiato. La costruzione resta dunque un affare, oltre che una soluzione al problema dello smaltimento o no? “Stia bene a sentire – conclude il sindaco De Luca – facciamo piazza pulita delle ipocrisie. Il Cip6, vale a dire le agevolazioni tariffarie per vendere energia elettrica al gestore della rete, allettano tutti. E’ un gioco delle parti ma non ci casco. E se proprio dovrò andare a trattativa privata perché l’offerta non sarà ritenuta congrua dalla commissione che si riunirà entro fine mese, stiano tranquilli che Salerno si distinguerà dalle gestioni commissariali campane”.
Un avviso a chi vuole tirare la corda proprio mentre, con la buona volontà di tutti, il problema dei rifiuti in regione vede la luce.







