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Concerto dei Solisti Ensemble Gesualdo a Villa d’Ayala a Valva (SA)

📅 martedì 6 agosto 2013 · 📰 Spettacoli-EventiSalerno

06082013 Villa d Ayala a Valva

Grande attesa per il concerto del 7 agosto, ore 19 e 30, a Villa d’Ayala a Valva (SA), dei solisti dell’Ensemble Carlo Gesualdo organizzato in collaborazione con EPT di Salerno. Il maestro Giovanni Lettieri al pianoforte accompagnerà nello splendido anfiteatro dello storico castello Valvese il tenore Diego Raphael Fortunato ed il soprano Annunziata Lettieri. In programma musiche di Chopin, Liszt ed un omaggio a Giuseppe Verdi nel bicentenario della nascita.

Raggiunto da un nostro corrispondente, il maestro Fortunato ci ha illustrato l’importanza della vocalità verdiana: “… Unica nel suo genere. Verdi, grande conoscitore di voci, fu uno dei pochi compositori a saper tradurre la propria drammaturgia teatrale, maestosa, nelle vocalità del suo tempo. Verdi seppe unire la tradizione italiana del bel canto ad una nuova concezione del teatro. Le voci dunque sono il cardine di questa sua filosofia, che seppe rispettare sottolineandone gli accenti drammatici. Verdi fu un personaggio storico che ebbe la forza, nell’arco della sua lunga esistenza, di adattare la sua visione ai rapidi cambiamenti musicali che si avvicendarono in Europa in quell’epoca, giungendo infine ai suoi ultimi capolavori come Aida, Don Carlo e Falstaff. Qual è dunque il fattore principale che distingue la voce verdiana? Di certo possiamo individuare le caratteristiche fondamentali di una voce nel volume possente e negli accenti drammatici corretti. Parafrasando un celebre articolo del maestro Muti, per cantare Verdi bisogna avere Voce, Voce, Voce”

Il maestro Giovanni Lettieri, concertista di fama apprezzato in Germania come interprete di Chopin, Liszt e Rachmaninoff, già allievo di Matteo Napoli e Juan Carlos Parreira, ci racconta il personaggio Chopin e la visione che Liszt ebbe di Verdi nelle sue parafrasi. “Le parafrasi di Liszt sono delle vere e proprie “impressioni dopo il teatro” tipiche di quell’epoca insieme alle improvvisazioni spesso richieste dal pubblico di sala ed adattate al momento dall’esecutore. Le parafrasi di Liszt erano eseguibili solo dall’autore stesso o da pochissimi altri ed erano la sintesi di innumerevoli improvvisazioni intorno alle quali si creò la sua leggenda. Il loro corpus rappresenta uno dei vertici del pianismo tout-court e, come tale, hanno addirittura guadagnato fascino nel tempo.


Su Chopin il pianista Lettieri ci racconta di come senta particolarmente passionale la musica del musicista polacco: “Suonare Chopin è Vivere Chopin. Conoscere dalla parte dell’esecutore, non solo dalla parte dell’ascoltatore, questo immenso compositore significa vivere attraverso le sue note, i suoi stati d’animo. Riesco a ritrovare queste sensazioni, queste emozioni solo in Rachmaninoff e skrjabin. La musica dell’est europeo, in particolar modo quella russa, è densa di queste forti sensazioni emotive.


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